Come chiffon sulla pelle by Morgana D. Baroque

Come chiffon sulla pelle by Morgana D. Baroque

autore:Morgana D. Baroque [Baroque, Morgana D.]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2016-10-27T22:00:00+00:00


La cena si svolse in maniera deliziosa. Ophelia e Jason, come anche Lisa e Darren, si erano ritagliati uno spazio tutto loro e anche se interagivano con tutti, spesso parlavano sottovoce tra loro, in un'intimità dalla quale il mondo era tagliato fuori.

Henry avrebbe voluto cacciare di casa Jason e si trattenne più volte dall'aggredirlo, assentandosi per andare in bagno e battere i pugni sul lavandino. Si ritrovò a pensare che forse sarebbe stato meglio non averli mai invitati a quella festa, le cose non stavano affatto andando come lui sperava. Ophelia e Jason erano stretti in un'intimità inviolabile, che lui non riuscì a sopportare e per questo cominciò a bere senza sosta, decidendo che soltanto una bella sbronza avrebbe potuto consolare il suo orgoglio ferito.

Qualche ora dopo, a cena finita, tutti si ritrovarono a danzare e ridere sul terrazzo davanti alla spiaggia, con Henry che barcollava e baciava tutte le donne che catturava, le quali non si ribellavano a lui, felici di poter entrare nelle sue grazie, vista la sua alta posizione sociale.

Qualcuno alzò la musica in maniera quasi assordante e la festa divenne molto simile a un party di liceali, cosa che divertì tutti.

Lisa e Darren ballavano ridendo, sentendosi leggeri e felici; anche Ophelia ballava, ma con delle amiche, perché Jason era seduto sul divano a guardarla sorseggiando un cognac.

«Quindi tu sei un ex carcerato.» osservò una donna di mezza età apparendo vicino a Jason. Si lasciò cadere seduta accanto a lui aderendogli contro col suo corpo burroso e

Jason abbassò lo sguardo sulla sua scollatura un po' troppo ampia, che poco nascondeva del suo petto trasbordante.

«Sì.» rispose Jason voltandosi a guardare Ophelia.

«Sai, io sono una cara amica e collega di Henry, anche io sono una produttrice cinematografica, certo non ai suoi livelli ma cominciò a muovermi nella giusta direzione. È tutta questione di conoscenze in certi ambienti. Sai che ti dico? Che stasera il destino ha voluto farci incontrare per un motivo ben preciso.»

Jason la guardò senza dire niente e lei continuò dicendo: «Vorrei fare un film d'amore sulla vita di un uomo che esce di prigione e si ritrova a dover affrontare le difficoltà dell'essere giudicato dalla maggioranza delle persone; poi però incontra una donna capace di guardare oltre, l'unico problema è che è una tossica che lo trascina giù nel mondo della droga e lui – dopo aver ucciso il suo pusher – torna in galera a vita e lei si uccide. Che ne pensi?»

«Sarà un successo.» commentò Jason senza battere ciglio.

«Dunque ti piace?» chiese lei contenta.

«No, preferisco le storie a lieto fine.»

«Quelle non vendono. La gente preferisce le storie tragiche.» commentò la donna.

«Lo so, ma è una questione di gusti personali. La vita ha già abbastanza capitoli che finiscono tristemente, almeno nella fantasia mi piace vedere le cose andare nel verso giusto.» spiegò Jason.

La donna gli sfiorò il petto con le sue dita dalle lunghe unghie rosse.

«Povero piccolo, devi aver vissuto capitoli d'inferno.» osservò.

Jason abbassò lo sguardo sulla sua mano e gliel'allontanò gentilmente.

«Come tutti noi.» disse voltandosi ancora verso Ophelia.



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