Confessioni di una squartatrice: Un caso per il commissario Barbarotti (Italian Edition) by Håkan Nesser

Confessioni di una squartatrice: Un caso per il commissario Barbarotti (Italian Edition) by Håkan Nesser

autore:Håkan Nesser [Nesser, Håkan]
La lingua: ita
Format: epub
Amazon: B00KWG5MUU
editore: Guanda
pubblicato: 2014-06-25T16:00:00+00:00


28

Un’ora dopo si era trovato un olmo tutto per sé dietro la Kungliga Biblioteket.

Si stese ai piedi dell’albero, arrotolò il golf a mo’ di cuscino sotto la nuca e puntò lo sguardo sull’enorme chioma. C’è qualcosa di così dignitoso nei grandi alberi, un atteggiamento nei confronti della vita che gli esseri umani nemmeno si sognano, qualcosa di assolutamente fondamentale e ovvio. Ma prima di proseguire in queste riflessioni, si accorse che non aveva più riacceso il cellulare dopo aver lasciato Blekingegatan. Magari Sara aveva bisogno di chiamarlo, per esempio. Oppure i ragazzi a Kymlinge. O Ellen Bjarnebo, perché no?

Ma c’era solo un messaggio. Da Eva Backman. Diceva di richiamarla quando aveva tempo.

Si guardò intorno e constatò di averne. Fece il numero della collega e attese. Stava per mettere giù quando Eva Backman rispose con il fiatone. «Pronto?»

«Sono Barbarotti. Stavi facendo le flessioni?»

«No. Ero in lavanderia. Hai ricevuto il mio messaggio?»

«Sì. Così ti ho richiamato. Sono sdraiato in un parco a Stoccolma.»

«Sdraiato?»

«Sì.»

«Sei ubriaco?»

«Non troppo. Ma il tempo è bello e ho un paio di ore libere. Cosa volevi dirmi?»

«Di sicuro non è nulla d’importante» rispose Eva Backman un po’ meno affannata. «Solo una piccola informazione che volevo riferire a un collega, con tutte le migliori intenzioni.»

«Elegante» commentò Barbarotti. «Allora?»

«Ecco, stamattina ho parlato con la madre di Fängström.»

«Quello dei Democratici della Svezia?»

«Sì. Come stai, a proposito?»

«Piantala di chiedermi come sto. Che problema c’è con la madre di Fängström?»

«Ecco, mi ha detto una cosa su Morinder. E Ellen Bjarnebo.»

«Su Morinder e Ellen Bjarnebo? Che c’entra lei con quella faccenda?»

«Niente. Ma sono stati a scuola insieme.»

«Nella stessa classe?»

«Sì, certo. Tutto qui. Anzi, è convinta che Morinder fosse cotto di Ellen fin da allora.»

«Eh?» fece Barbarotti.

«Ho detto che Morinder era già cotto di…»

«Ho sentito. E quando sarebbe successo, dunque?»

«Quarantacinque anni fa, più o meno» disse Eva Backman. «Frequentavano l’ottava classe.»

Barbarotti restò un momento in silenzio.

«Pronto?»

«Sì, sono ancora qui.»

«Naturalmente non significa niente, ma pensavo che dovessi saperlo.»

«Che Ellen Bjarnebo e Arnold Morinder si conoscevano da una vita?»

«Proprio così.»

«Già» fece Barbarotti. «Quindi non dev’essere stato troppo difficile rimorchiarla in quel locale. D’altronde, non so quanto possa servirmi questa informazione.»

«Nemmeno io» disse la collega. «Pare siano stati compagni di classe per un solo anno. Okay, era tutto quello che dovevo dirti per oggi. Che tempo fa a Stoccolma? Qui non è niente male.»

«Un tempo magnifico» disse Barbarotti.

«E tu sei sulla buona strada per risolvere il caso?»

«Proprio» disse Barbarotti. «È solo questione di tempo.»

«Allora non ti disturbo più» disse Eva Backman. «Bacio. E salutami Sara.»

«Lo farò» promise Barbarotti, e chiuse la comunicazione.

Bacio? pensò. Dice sempre così?



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