Contratto inevitabile (Italian Edition) by Jennifer Probst

Contratto inevitabile (Italian Edition) by Jennifer Probst

autore:Jennifer Probst [Probst, Jennifer]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Corbaccio
pubblicato: 2019-03-06T23:00:00+00:00


Capitolo settimo

A Caterina bastò vedere la profondità delle emozioni negli occhi di Lee per capire che quella notte sarebbe diventata sua.

Aveva bisogno di lei. Il suo viso era scavato dalle linee profonde del dolore e della passione. Negli occhi neri brillava un tormento che lei ebbe subito voglia di quietare. Era arrivato il momento di spiccare un salto, e sperare che lui la prendesse al volo.

La porta si richiuse. Erano nel piccolo ingresso, tutti e due muti, mentre intorno a loro pulsava un’energia impossibile da ignorare. Gli occhi nei suoi, le tese la mano chiedendole la resa. Caterina accettò senza pensarci due volte.

Solo allora lui la strinse in un abbraccio. Il suo corpo teso e muscoloso accolse le sue curve. Poi abbassò la testa per baciarla.

Questa volta Caterina non ebbe bisogno delle sue insistenze per schiudere le labbra e rispondere con pari intensità ai colpi di quella lingua che sembrava volerla assaporare, divorare tutta. Aggrappata alle sue spalle, s’inarcò per avere di più, perdendosi completamente nella bramosia e nell’urgenza di quel bacio.

«Dov’è il letto?» domandò Rip, il respiro affannoso.

Lei accennò a una porta alla sua destra. «Di là.»

Lui la prese per mano e andarono in camera. Il santuario di Caterina rifletteva la sua parte più intima e femminile, con un letto matrimoniale a quattro colonne su cui era stesa una coperta rosa, un piccolo lampadario incrostato di madreperla e una toeletta carica di prodotti di bellezza, coronata da uno specchio argenteo dai bordi smussati. Lui la fece sdraiare sul materasso, restando a guardarla dall’alto come un guerriero vittorioso. Caterina avvertiva un meraviglioso calore in mezzo alle cosce e la mano di lui che le scorreva sul corpo, invece d’intimidirla, la fece sentire sexy e potente. Non avrebbe mai creduto di poter risvegliare tanto desiderio.

Rip si sfilò la maglietta e la lasciò cadere sul pavimento. Era statuario, un idolo con i jeans calati bassi sui fianchi, tutto muscoli scolpiti e pelle olivastra, con una peluria riccia e rada sul petto e sull’addome. Senza mai staccare gli occhi dai suoi, sbottonò i pantaloni e se ne liberò, rimanendo in boxer. Prima di spingere i jeans sul pavimento estrasse dalla tasca un pacchetto e lo buttò sul letto, ma non aveva ancora finito. Per ultimi finirono a terra i boxer.

Era bellissimo. Irradiava una grazia mascolina e un orgoglio che conquistarono istantaneamente Caterina. Se lo bevve con gli occhi, ogni muscolo e ogni angolo, ogni centimetro del suo membro già pronto per darle piacere. Poi lui posò un ginocchio sul letto, facendo inclinare il materasso, e torreggiò su di lei.

«Ti ho desiderata fin dalla prima sera», mormorò, intrecciando delicatamente le dita ai suoi capelli. «C’è qualcosa che ci unisce, Caterina. Lo senti anche tu?»

«Sì.» Lei gli prese la mano e l’accostò a un seno, inarcandosi verso di lui. «Anch’io lo volevo tanto.»

Rip abbassò le spalline sottili della camicia da notte. L’aria fresca le fece indurire i capezzoli e lui vi fece scivolare sopra le mani, muovendole in cerchio fino a strapparle un piccolo gemito. «Cosa non ti farei», sussurrò Rip.



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