Contro Tutti by Tom Clancy con Peter Telep

Contro Tutti by Tom Clancy con Peter Telep

autore:Tom Clancy con Peter Telep [Telep, Tom Clancy con Peter]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: General Fiction
editore: ZoG
pubblicato: 2012-12-31T23:00:00+00:00


AEROPORTO INTERNAZIONALE DI LOS ANGELES

9011 AIRPORT BOULEVARD

Samad accennò un sorriso.

Tutti gli aeroporti del mondo stavano per essere chiusi. Quasi cinquantamila.

Ogni pilota del pianeta avrebbe ricevuto l’ordine di atterrare immediatamente.

Anche i fatidici sei che, per forza di cose, non sarebbero stati in grado di obbedire.

Los Angeles, San Diego, Phoenix, Tucson, El Paso e San Antonio. I pronto soccorso si sarebbero trovati davanti orrori mai visti. L’agenzia per la sicurezza dei trasporti si sarebbe resa conto che le misure adottate erano state inefficaci. Gli uomini di Rahmani sapevano esattamente cosa fare per non mettere in allerta il personale. Con documenti impeccabili e bagagli che non contenevano niente di sospetto, erano stati fatti salire a bordo. Le squadre di sicurezza dell’aeroporto, la polizia e le autorità locali ancora una volta non sarebbero riuscite a mettere al sicuro le aree nei dintorni di ogni rotta aerea.

Gli americani - infedeli che profanavano le sante terre dell’Islam, che sostenevano leader ingiusti e oppressori e rifiutavano la verità - avrebbero alzato lo sguardo al cielo e avrebbero finalmente visto l’immensa potenza di Allah.

Samad aprì la portiera e scese dal veicolo. Puntava il telefono in direzione dell’aereo che attraversava il cielo con un rombo da togliere il fiato. Era il volo giusto.

Ritornò al furgone e si mise il passamontagna. Niazi gli passò i’AK-47. Poi Samad urlò: « Yalla!» e spalancò il portellone del furgone.

Talwar uscì con l’Anza in spalla, seguito da Niazi, che reggeva il secondo missile.

La donna sulla Nissan Pathfìnder, con la bandiera del Porto Rico appesa allo specchietto retrovisore, alzò lo sguardo dal cellulare mentre Samad le puntava contro l’AK-47. Talwar si voltò per tenere d’occhio l’aereo.

Erano a pochi secondi dal lancio. E mentre le persone nel parcheggio iniziavano ad alzare lo sguardo dai cellulari, nessuno accennò a scendere dall’auto. Erano là seduti, come pecore, mentre Talwar ad alta voce contava: «Thalatha!Ethnan! Wahed!».

L’MKIII partì dal lanciamissili, lasciando dietro di sé una densa nube. Prima che Samad potesse prendere un altro respiro, Talwar e Niazi avevano già finito di contare, e Niazi aiutava il compagno a ricaricare l’arma.

Samad non sapeva se guardare la traiettoria del missile o coprire i suoi uomini. Si nascose di nuovo dietro il furgone, agitando selvaggiamente l’arma sulle auto in un gesto di trionfo e minaccia. Le pecore iniziarono a reagire: le bocche si spalancavano. Lo shock raggiunse anche gli occhi.

Samad tornò a guardare l’aereo, la sua scia nel cielo, e il motore incandescente del missile. Ancora qualche secondo e poi... l’impatto!



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