Corpi freddi by Kathy Reichs & A. Rusconi & A. E. Giagheddu

autore:Kathy Reichs & A. Rusconi & A. E. Giagheddu [Reichs, Kathy & Rusconi, A. & Giagheddu, A. E.]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Fiction, Suspense, Medical Examiners (Law), Forensic Anthropology, Montréal (Québec), Brennan; Temperance (Fictitious Character), Women Anthropologists
ISBN: 9788817202664
Google: ndOlyHn0lbAC
editore: Bur
pubblicato: 1997-01-02T00:00:00+00:00

Mi versai un caffè e tornai in ufficio. Sulla scrivania trovai una grande busta marrone. La aprii e disposi le prime radiografie del bambino sul diafanoscopio. Estrassi un modulo da un cassetto e iniziai il mio esame. In entrambe le mani erano presenti solo due ossa del carpo. I cappucci alle estremità delle ossa metarcarpali non erano ancora formati. Passai agli avambracci e rilevai che mancavano entrambe le estremità distali del radio. Conclusi l'analisi della parte superiore del corpo spuntando sul modulo dell'inventario gli elementi ossei presenti e annotando quelli non ancora formati. Ripetei la procedura per la parte inferiore ricontrollando più volte le radiografie per maggior sicurezza. Il caffè ormai era diventato freddo.

Alla nascita, lo scheletro dei neonati non è ancora completo. Alcune ossa, per esempio quelle del carpo, sono assenti e si sviluppano dopo mesi, addirittura dopo anni. Altre ossa invece non presentano le creste e le protuberanze tipiche della loro forma definitiva. Le parti mancanti compaiono in momenti successivi e prestabiliti, consentendo in questo modo la stima precisa dell'età dei bambini piccoli. Quello aveva vissuto solo sette mesi.

Riassunsi le mie conclusioni su un altro modulo, inserii la documentazione in una cartellina gialla e deposi il tutto fra il materiale per la segreteria. Le impiegate avrebbero perfezionato il francese, dattiloscritto la relazione nel formato da me indicato, fotocopiato e allegato i grafici e la documentazione relativa, infine mi avrebbero rimandato il tutto. Andai a riferire i risultati del mio esame a LaManche e poi tornai alle zolle.

La terra non si era ancora sciolta del tutto ma si era ammorbidita abbastanza da consentirmi il recupero delle ossa. Dopo un quarto d'ora di lavoro le zolle restituirono otto vertebre, sette frammenti di ossa lunghe e tre porzioni di bacino. Su tutte riscontrai segni di smembramento. Le lavai, rimisi tutto in ordine e scrissi qualche appunto. Dopo una trentina di minuti chiesi a Lisa di fotografare gli scheletri parziali delle tre vittime - due cervi dalla coda bianca e un cane di media taglia - quindi tornai di sopra. Compilai un ennesimo modulo e deposi la nuova cartellina sulla precedente. Incredibile ma vero: non si trattava di un problema forense.

Lucie mi aveva lasciato un messaggio sulla scrivania. La trovai nel suo ufficio, schiena rivolta alla porta. Dal movimento della testa intuii che continuava a spostare lo sguardo dal terminale a un fascicolo aperto, digitando con una mano e scorrendo le varie voci con l'indice dell'altra.

«Ho trovato il suo messaggio», le dissi.

Sollevò il dito, digitò qualche altra lettera e infilò un righello nel fascicolo. Ruotò sulla sedia e pattinò verso la scrivania.

«Ho recuperato quanto mi aveva chiesto. Più o meno.»

Frugò tra una pila di fogli, poi in un'altra, infine tornò alla prima e decise di cercare con più calma. Ne estrasse un fascicoletto pinzato a un angolo che mi passò dopo averlo analizzato brevemente.

«Prima dell'88 non c'è niente.»

Sfogliai le pagine incredula. Com'era possibile che fossero così tanti?

«Ho cominciato utilizzando "smembramento" come parola chiave e ho ottenuto il primo elenco di casi, quello lungo.

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