cosa indossare al primo appuntamento by trisha ashley

autore:trisha ashley [ashley, trisha]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Newton Compton
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00

Capitolo venti

Sister Act

Non pensavo che mi sarei più innamorata di nuovo come mi era successo con Jacob, ma dopo un paio d’anni ricominciai a uscire con gli amici, ad andare al cinema o a ballare, e un paio di volte andai anche a passeggio con un giovanotto. Ma non c’era mai niente di serio da parte mia, e non mi sembrava giusto andare avanti e lasciare che si affezionassero a me se non potevo ricambiarli.

Middlemoss Living Archive

Registrazioni di Nancy Bright

In una puntata delle sue memorie zia Nan divagò descrivendo come era riuscita a preparare una torta nuziale per la sua amica Florrie durante il razionamento, ma poi di colpo, proprio quando stavo per spegnere il lettore, passò alla parte stuzzicante di come alla fine aveva ripreso la sua vita sociale ed era persino uscita con altri uomini, anche se il suo cuore era ancora con Jacob.

A quel punto spensi, ma continuai a meditare sulla questione la mattina successiva, mentre lavoravo a un’illustrazione. Era talmente giovane durante la guerra ed era un tale peccato che non avesse avuto una seconda possibilità in amore. Ma d’altronde, erano in tanti a non averne…

Scesi verso le dieci e mezzo per far uscire Flash e preparare il caffè per Bella, e mentre appoggiavo le tazze sul vassoio sentii la melodia del campanello: un altro cliente.

«Buongiorno, posso aiutarla o preferisce dare un’occhiata?», sentii Bella chiedere in tono allegro. Poi aggiunse sorpresa: «Oh, ma sei Marcia, vero, o Rae? Ho paura di non aver imparato a distinguervi bene quella volta che sono venuta a trovare Tansy».

«La prima, sono Marcia, l’attrice», disse la mia sorellastra più grande con la sua voce un tantino roca.

Eccola lì: alta, talmente magra che le si vedevano le costole e molto elegante, con la gonna corta e i lunghi capelli biondissimi sciolti, anche se aveva passato i quaranta già da tempo. Portava un giaccone militare e delle Louboutin con tacco alto di vernice nera – si riconoscono sempre dalla suola rossa.

Non mi aveva vista perché la sua attenzione era tutta rivolta a un paio di sandali alti color crema con un cinturino incrociato.

«Che belle queste! Chissà se posso avere uno sconto “familiari”…».

«No», dissi, «e poi quelle sono scarpe vintage e sono un 38, quindi non ti entrerebbero comunque».

Si girò. «Oh, eccoti qui, Tansy! La tua sorellona è venuta a farti un saluto».

«Ciao», dissi in tono scoraggiante.

«Be’, in effetti sono venuta per fare un salto da quella meraviglia di attore che ti ritrovi come vicino, ma dev’essere uscito perché non mi ha risposto».

Ero abbastanza sicura che Ivo non fosse uscito, perché per quanto ne sapevo di giorno non era mai andato più in là del giardino, dove si avventurava di solito nel pomeriggio (presumibilmente scriveva la mattina o la sera dopo essere rientrato dalla passeggiata, mentre ascoltava quella musica deprimente); quindi era serio quando aveva detto che non voleva vederla.

«Ah, sì! Che poi è quella meraviglia d’attore con cui uscivo una volta, finché non gli hai detto che avevo sedici anni e mi ha scaricata», dissi fredda.

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