Cosa ti manca per essere felice ? by Simona Atzori

Cosa ti manca per essere felice ? by Simona Atzori

autore:Simona Atzori
La lingua: ita
Format: azw3, mobi, epub
editore: Mondadori
pubblicato: 2016-08-01T22:00:00+00:00


Volo d'amore

Mi sembrava di conoscerlo da sempre. Le sue gambe si muovevano nervosamente e lo sentivo così simile a me, così mio. Più questa sensazione si insinuava dentro di me, più la scacciavo: "Non lo conosco, come faccio a pensare una cosa simile?".

I suoi occhi castani, rotondi e con le ciglia lunghe mi guardavano mentre sul suo volto si spalancava un sorriso enorme. Non sapevo dove, ma mi sembrava di aver già incontrato anche quel sorriso. Quelle sensazioni non volevano andarsene, crescevano a ogni parola e a ogni brivido che provavo.

Quando Andrea entrò nella mia vita fu come un vortice, non sarei riuscita a respingerlo nemmeno se ci avessi provato.

Roma ospitò il nostro incontro e accolse la nascita del nostro amore.

Lui mi aveva scritto, come fanno tanti. Avevamo parlato per telefono della mia pittura, della mia danza. Io in Canada, lui in Italia: due vite diverse, scandite da ritmi completamente opposti.

Quando quel viaggio mi portò a Roma, le nostre strade si unirono. Sarebbe potuto essere solo un incontro con una persona speciale, invece fu l'inizio della nostra vita insieme. Conoscevo quel sorriso e scelsi i suoi occhi dal primo momento in cui si posarono su di me.

Prima, però, mi opposi con tutta la forza che avevo.

Non potevo rinunciare alla mia vita e ai miei progetti per iniziare qualcosa che non conoscevo e che mi spaventava. Me lo ripetevo continuamente, ma la pancia e il cuore mi portavano nella direzione contraria.

Il nostro primo vero appuntamento fu davanti a un ospedale. Non ci importava il luogo, non ci importava Roma: volevamo solo guardarci negli occhi e scoprire chi eravamo.

Il cellulare squillò, e un numero apparve sul display.

Non sapevo di chi fosse, non lo avevo ancora memorizzato. «Ciao, Simona, sono Andrea.» Ci eravamo lasciati pochi minuti prima. «Sono a un bivio: se vado dritto torno a casa, se giro a sinistra torno da te, cosa faccio?» Ci misi qualche secondo per realizzare, poi improvvisamente dissi: «Gira a sinistra».

Afferrai la borsa, uscii dalla camera e dopo qualche minuto eravamo insieme.

Il suo abbraccio avvolgente mi fece sentire così protetta che ogni volta che mi abbraccia torno a quella prima volta. "Lo conosco già" continuavo a dirmi. Un bacio lieve, e lo sentivo già mio.

Poi danzai. Danzai per l'onore di ricevere il premio Michelangelo e danzai per lui e per il nostro amore appena nato. Lo cercai con gli occhi quando chiamarono il mio nome. Mi tremavano le gambe e quasi non mi sentivo all'altezza: il premio Michelangelo lo ricevono persone importanti dopo una lunga carriera artistica. Io mi sentivo solo una ragazza che aveva esaudito un sogno. O due.

Poi sono partita. Per non smarrirmi, per essere fedele a me stessa, perché non sarei stata io se non avessi portato a termine quell'impegno.

Ero già in volo quando una lacrima scese pesante sul mio viso, solitaria. Non sentivo l'impulso di piangere, ero solo emozionata. Tamponai la piccola linea che si era fatta largo nel fondotinta, alla ricerca della perduta uniformità, ma gli occhi rimasero lucidi, come se avessi pianto per ore.



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