Cose belle by Danielle Steel

Cose belle by Danielle Steel

autore:Danielle Steel [Steel, Danielle]
La lingua: ita
Format: epub, azw3
Tags: Fiction, Romance, General
ISBN: 9788868361884
Google: t31KngEACAAJ
editore: SPERLING & KUPFER
pubblicato: 2014-02-14T23:00:00+00:00


Il momento peggiore fu l’indomani, quando Ruth li lasciò per andare all’aeroporto. Passò da casa presto, la mattina, prima che Liz uscisse per andare a scuola. Era Tracy che veniva a prendere Jane ogni giorno, ormai, e Bernie era già andato in ufficio. Ma Liz stava aspettando la baby-sitter per poter uscire e Alexander, a letto, faceva il solito sonnellino del mattino. Liz andò ad aprirle e per un attimo si trovarono l’una di fronte all’altra, in silenzio. Sapevano tutte e due per quale motivo Ruth fosse lì. L’espressione dei loro occhi lo diceva, e Liz fu la prima a tenderle le mani e ad abbracciarla.

«Grazie di essere venuta…»

«Volevo salutarti. Pregherò per te, Liz.»

«Grazie.» Non riuscì ad aggiungere altro mentre si accorgeva di avere gli occhi colmi di lacrime. Guardò Ruth: «Prenditi cura di loro per me, nonna…» mormorò a fior di labbra «…e di Bernie.»

«Te lo prometto. E tu ricorda di badare a te stessa! Fa’ tutto quello che ti dicono.» Diede una stretta affettuosa alle fragili spalle di Liz e notò che aveva messo il vestito da lei scelto nel negozio il giorno precedente. «Ti vogliamo bene, Liz… molto, moltissimo…»

«Anch’io.» La tenne stretta a sé ancora per un minuto, poi si staccò da lei e si voltò per andarsene con un ultimo cenno di saluto. Liz rimase sulla porta seguendo con gli occhi il taxi che si allontanava.

Ruth continuò a salutarla con grandi cenni della mano fino a quando riuscì a vederla.

CAPITOLO 21.

Liz riuscì a insegnare fino al termine delle lezioni e Bernie e il dottor Johanssen rimasero stupiti. Adesso prendeva il Demerol ogni pomeriggio e Jane si lamentava perché dormiva sempre, ma in realtà non trovava altro modo di esprimere l’angoscia che provava all’idea che sua madre stesse morendo.

L’ultimo giorno di scuola cadde il 9 giugno e Liz ci andò indossando uno dei nuovi vestiti che Ruth le aveva comperato prima di partire. Parlava spessissimo con i suoceri al telefono; Ruth, da parte sua, la divertiva con buffi aneddoti che riguardavano la gente di Scarsdale. L’ultimo giorno di scuola Liz volle accompagnare personalmente Jane in macchina e la bambina la guardò felice. Sua madre sembrava vivace, bellissima, con i grandi occhi luminosi, proprio come una volta, solo un po’ più magra, ma il giorno dopo sarebbero partiti tutti per Stinson Beach. Corse via, in direzione della sua classe, indossando l’abitino rosa e le scarpine di vernice nera che nonna Ruth l’aveva aiutata a scegliere per quell’occasione. Prima del saluto definitivo alla scuola, ci sarebbe stata una festicciola con torte e pasticcini. Dopo essere entrata in classe, Liz richiuse la porta lentamente e si voltò a osservare i suoi allievi. Eccoli lì, davanti a lei, con le loro faccine pulite, gli occhi splendenti e un sorriso pieno di aspettativa. Liz sapeva, senza ombra di dubbio, che le volevano bene. E senza ombra di dubbio sapeva anche un’altra cosa: che lei voleva bene a quei bambini. E adesso era venuto il momento di salutarsi, di dirsi addio. Non poteva lasciarli così, sparire senza una spiegazione.



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