Crociera tragica by Rufus King

autore:Rufus King
La lingua: ita
Format: azw3, epub
Tags: Giallo
editore: MONDADORI
pubblicato: 2016-05-04T22:00:00+00:00

XIX – DICHIARAZIONE INATTESA

Dopo un momento di silenzio, il Capo domandò, sensibilmente deluso:

— Allora Barlowe non c’entrerebbe, secondo voi?

— Non lo escludo a priori, ma ho l’impressione che ci sia dell’altro. Qualcosa, forse, che ci è sfuggito. Ammetterete che il caso non è molto semplice.

— Eh! Sì, lo ammetto!

— Io, vedete, sono più che mai convinto che qualcuno si è fatto passare per l’avvocato, sbarcato prima della partenza. E questo non può averlo fatto Barlowe con le sue rotondità. D’altra parte, non mi pare che possa esistere un complotto. È più probabile che il colpo sia stato fatto da una sola persona. E più ci penso e, più mi par certo che il delitto non è stato premeditato. Eppure, se non è stato né Bettle, né Doorn, né la Wiggins, come ha potuto, il falso Heglin ostentare una testa di capelli grigi così convincente?

— Chi è Doorn? Chi è la Wiggins?

Valcour descrisse il tipo, quindi chiese:

— Avete trovato qualcosa sul conto della Balfé?

— No, se non che vive in maniera “circospetta”. Non è una bella parola, ma è la più esatta. Abitava al “Shelton” e vi riceveva persone eminenti. La direzione non ha mai sospettato che la signorina si occupasse di spiritismo, e credo che quando ritornerà sarà gentilmente pregata di sloggiare. Come si comporta?

— Stamane mi è parsa molto agitata, direi quasi disperata.

— Ma voi non ci credete a quella storia dello spirito, è vero?

— Preferisco rispondervi domani.

— Ma andiamo!

— Ricordate il caso Osterholt?

— Sì, e si trattava appunto di un’impostura.

— Ammetto che potrebbe essere un’impostura anche Maybelle. Non ho ancora esaminato il luogo della seduta. Una piccola biblioteca accanto alla sala di poppa, ma ci farò un sopralluogo.

— Lo spirito non parla attraverso la Balfé?

— Dobbiamo considerare una cosa, Capo. Voi ne avete conosciuti quanto me, dei “medium”. E io ho potuto constatare che anche i più impostori, presto o tardi ci si scottano.

— E in che modo ci si scottano, scusate?

— Mah! Col dubbio. Prima ne ridono e si burlano dei creduloni, poi cominciano a pensare che, in fondo in fondo, ci potrebbe essere qualcosa di vero, e allora è finita. Non si può sostenere indefinitamente una simulazione senza mai prenderla soggettivamente sul serio, almeno in parte.

— Sarà, e chissà quanto costeranno, intanto, i nostri bei discorsi al signor Bettle. Ma con ciò, che vuol dire? Mettiamo pure che la Balfé ci si sia scottata anche lei.

— Ciò spiegherebbe il messaggio, altrimenti assurdo. Fatto sta che la signorina non mi ha l’aria di essere sull’orlo del suicidio. Anzi, stamani sembrava attaccata alla vita come una gatta.

— Ma credete seriamente che il messaggio sia potuto venire per via spontanea? Mi rifiuto di dire occulta.

— Potrebbe anche essere stato pronunciato da un altro, in un momento in cui Bettle e la Balfé si fossero ridotti in uno stato di esaltazione.

— Non capisco, spiegatevi meglio.

— Voglio dire che una terza persona, nascosta in biblioteca durante la seduta, o magari anche da un oblò o da dietro l’uscio, potrebbe avere imitato la voce di Maybelle nel momento più opportuno.

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