Cuori pensanti by Laura Boella

Cuori pensanti by Laura Boella

autore:Laura Boella [Boella, Laura]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Chiarelettere
pubblicato: 2020-11-02T23:00:00+00:00


Maria Zambrano sapeva bene che l’uomo massa non dispone del «cibo privilegiato ch’è l’ammirazione. La percezione di ciò che è altro, di ciò che è qualitativamente diverso, gli è preclusa». 3

Nella vita di Maria Zambrano, autrice di scritti visionari e di saggi storico-politici sugli intellettuali, l’Europa e l’esilio, molto importanti furono le circostanze: il franchismo, la guerra, i problemi della democrazia tra liberalismo, fascismo e sistema sovietico, la grande cultura letteraria e filosofica europea, da Dostoevskij a Simmel, a Scheler, a Freud e a Jung, a Nietzsche e a Heidegger. Sulla scena della vita politica e intellettuale europea in crisi si stringe il nodo del rapporto di Maria Zambrano con la filosofia: «Una costante della mia vita è stata quella di sottopormi alla prova della rinuncia alla filosofia». 4 All’inizio si trattò dell’oscillazione tra la chiarezza del maestro José Ortega y Gasset e l’oscurità del filosofo Xavier Zubiri, del timore reverenziale di fronte alla lontananza della filosofia dalla vita, del suo stare fuori dal tempo. In seguito ci fu l’impegno giovanile negli anni universitari per la democratizzazione della Spagna (figlia di un socialista, Maria Zambrano fu attiva in gruppi che organizzavano scuole nelle campagne). Infine le fu offerto un seggio (poi rifiutato) nel Partito socialista, all’atto della costituzione della Repubblica, presso una delle Corti straordinarie a cui parteciparono figure eminenti della cultura spagnola come Ortega e Miguel de Unamuno. Il fatto che Maria Zambrano sia rimasta fedele alla filosofia, pur trascinata verso altre esperienze, non dipese soltanto da incontri con idee e pensatori più vicini alla sua sensibilità. Decisiva fu la frattura sperimentata tra gli «assoluti impenetrabili» (quelli del pensiero filosofico e degli ideali irrigiditi in nome dei quali si combattono guerre civili o si edificano sistemi economici e sociali) e la pietas, pervasa di ironia, verso la vita e la sua relatività e mutevolezza. Tale atteggiamento fu espresso con le parole del suo maestro Ortega y Gasset, «salvare le circostanze», senza adattarsi a esse, ma riscattandole facendone una «ragione d’amore». Ortega parlava del «logos del Manzanarre»: la «ragione» del fiume che attraversa una città non è un’astratta misura che permette di inserirlo in un contesto generale, ma è il significato esistenziale che esso assume nel contesto di una vita, la fonte di un amore che la struttura e la alimenta. 5

La Spagna fu per Maria Zambrano una circostanza da salvare, un elemento centrale nella sua vita e nell’ordine dei suoi amori dal quale visse lontana, in esilio, per quarantacinque anni. Molti suoi scritti sono dedicati a città della Spagna, a esponenti della pittura, poesia, letteratura e filosofia spagnola. La Spagna, terra di mistici e di pittori più che di filosofi, fu anche un paese trafitto dalla storia del Novecento: la guerra civile, il franchismo, il ruolo civile assegnato a poeti e intellettuali, ma anche l’esilio a cui molti di loro furono costretti. Ecco perché la luce carnale della pittura spagnola, i luoghi pallidi e spettrali che fissano il paesaggio di fiumi e città, le profondità di una spiritualità flagellatrice e penitente diventano i segnali indicatori della via percorsa da Maria Zambrano.



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