Davanti all’immagine by Georges Didi-Huberman

autore:Georges Didi-Huberman [Didi-Huberman, Georges]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788857549736
editore: Mimesis Edizioni
pubblicato: 2018-03-14T23:00:00+00:00

36Id., «Sul problema della descrizione e dell’interpretazione del contenuto di opere dell’arte figurativa», cit., p. 213.

37Ivi, p. 205.

38Ivi, p. 206.

39Ibid.

40Ivi, p. 204. Queste sono anche le categorie «formali» di H. Wölfflin viste in precedenza.

41Ivi, p. 208.

42Ivi p. 212. La citazione proviene da M. Heidegger, Kant e il problema della metafisica, 1929, tr. it. di M.E. Reina, Laterza, Roma-Bari 2006, in cui il testo è reso in questo modo: «Naturalmente, per strappare a quel che le parole dicono, quello che vogliono dire, ogni interpretazione deve necessariamente usar loro violenza», p. 173.

43Salvo rarissime eccezioni. Cfr. le bibliografie di E. Panofsky citate supra, p. 132. Sul passaggio dalla Germania agli Stati Uniti, cfr. E. Panofsky, «The History of Art», The Cultural Migration: The European Scholar in America, a cura di W.R. Crawford, University of Pennsylvania Press, Philadelphia 1953, pp. 82-111. È significativo che la lingua tedesca sia così spesso associata al tono «inesatto» della filosofia nell’idea che si fanno molti storici dell’arte: «Il passaggio dal tedesco all’inglese, imposto a tutti gli emigranti tedeschi, ha aiutato la maggior parte di essi a scrivere in maniera più succinta e precisa. Panofsky ne è un esempio particolarmente glorioso, Pächt ne è un altro». C. Nordenfalk, «Otto Pächt, in memoriam», comparso in Revue de l’art, n. 82, 1988, p. 82.

44E.H. Gombrich,Art and Illusion. A Study in the Psychology of Pictorial Representation (1959), Arte e illusione. Studio sulla psicologia della rappresentazione pittorica, Phaidon, pp. 18-26, 85-105, etc.

45R. Klein, «Considérations sur les fondements de l’iconographie», cit., p. 374. Si tratta di un’eco implicita di E. Panofsky, Il concetto del Kunstwollen, cit., pp. 152-153 (citato in esergo a questo testo).

46Cfr. i due volumi dei Selected Papers di Meyer Schapiro, Chatto & Windus, Londra 1980. P. Francastel, La figure et le lieu – L’ordre visuel au Quattrocento, Gallimard, Parigi 1967, pp. 7-23, 55, etc. M. Baxandall, Patterns of Intention – On the Historical Explanation of Pictures, Yale University Press, New Haven/Londra 1985, pp. 1-11, in cui è ribadito che ogni descrizione è «partially interpretative», non essendo «representation of seeing the picture», ma «representation of thinking about having seen the picture», p. 11.

47Cfr. H. Damisch, L’origine de la perspective, cit., pp. 21-36. L’intera opera manifesta l’esigenza dell’interrogazione critica – quindi antitetica, persino «impaziente», così come la scrive, sin dall’inizio, il suo autore – come un movimento necessario alla produzione stessa di qualsiasi sapere sull’arte. Il «testo-soglia» è l’articolo di Panofsky, La prospettiva come forma simbolica e altri scritti, cit. pp. 35-114.

48Cfr. I. Kant, Critica della facoltà di giudizio, cit., p. 126.

49Ivi, pp. 173-185.

50«Così ora mi occupo della critica del gusto: occasione per scoprire un’altra specie di principi a priori, diversa dalle precedenti. Le facoltà dell’animo sono infatti tre: la facoltà conoscitiva, il sentimento di piacere e dispiacere e la facoltà di desiderare. Per la prima ho trovato princìpi a priori nella Critica della ragion pura (teoretica), per la terza nella Critica della ragione pratica. Ne ho cercati anche per la seconda e, per quanto ritenessi veramente impossibile trovarne, sono stato condotto su

scaricare

Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.