Diario di Bordo by Cristoforo Colombo

Diario di Bordo by Cristoforo Colombo

autore:Cristoforo Colombo [Colombo, Cristoforo]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2012-04-17T12:26:29+00:00


Cristoforo Colombo - Diario di bordo festa di tal santo; e lo chiamò mare in ragione della sua ampiezza.

Sabato, 22 dicembre.

Sul far del giorno, l’Ammiraglio sciolse le vele per seguire la sua rotta e cercare le isole che gli indiani gli dicevano essere ricche di molto oro, e che avessero alcune piú oro che terra. Non ebbe buon tempo e dovette tornare a dar fondo, e mandò la barca a pescare con la rete. Il signore di quella terra, che possedeva nei pressi un villaggio, gli mandò una grande canoa piena di gente, e in essa uno de’ suoi principali a chiedere all’Ammiraglio di piegare con le sue navi alla volta della sua terra, ché gli avrebbe dato ogni sua cosa; gli inviava, a mezzo di quel messaggero, una ricca cintura, appesa alla quale, a guisa di borsa, era una maschera, con due grandi orecchie, e la lingua, e il naso in oro battuto. «Essendo, questa, gente di larghissimo cuore, che di quanto venga loro richiesto dànno con la migliore volontà del mondo, e pare che, chiedendo, si faccia loro segnalatissimo onore». Cosí di-ce l’Ammiraglio. Si imbatterono nella barca, e diedero a un mozzo il cinto e, a bordo della loro canoa, vennero fin sulla nave con la loro ambasciata. Trascorse, prima che si riuscisse a intenderli, una buona parte del giorno. Né furono d’aiuto gli indios che egli portava seco, perché erano diversi i nomi che le loro lingue davano al-le cose. Alla fine, si riuscí a intendere a segni come es-si fossero latori di un invito. L’Ammiraglio si risolse a partire, la domenica, alla volta di quel luogo, per quanto non fosse uso prendere il mare nel giorno del Signore; non già per superstizione, ma a causa della sua devo-zione. Ma quella volta si partí con la speranza, dice, che quei popoli abbiano tosto a farsi cristiani, per la volontà che già a tal fine dimostrano, e sudditi dei Re di Ca-Storia d’Italia Einaudi

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Cristoforo Colombo - Diario di bordo stiglia, ché già per tali li tiene; e, affinché lo servano con amore, vuole e si sforza di fare loro ogni piacere. Oggi, prima di dar vela, inviò sei uomini dei suoi a un villaggio grande, a tre leghe in direzione di ponente, ché il suo signore, il giorno avanti era venuto al cospetto dell’Ammiraglio dicendo di possedere alcuni pezzi d’oro. E giunti che furono i cristiani a detto villaggio, il signore prese per mano lo scrivano che l’Ammiraglio aveva inviato co-là affinché non consentisse si perpetrassero torti ai dan-ni degli indios ché, tanto costoro eran generosi di cuore quanto gli spagnoli avidi e senza freno, che non gli basta di ottenere quanto bramano in cambio di un pezzo di nastro o di un coccio di vetro, o di scodella, o di altra baga-tella da nulla, ma pure vogliono e pretendono aver tutto e ogni cosa senza contropartita, il che l’Ammiraglio sempre proibiva, ancorché sovente fossero di ben poco valore le cose ch’essi davano ai cristiani, salvo si trattasse di oro.



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