La salita impossibile by Mark Synnott

La salita impossibile by Mark Synnott

autore:Mark Synnott [Synnott, Mark]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Corbaccio
pubblicato: 2019-10-03T22:00:00+00:00


Il primo a intervistare Tommy e Kevin appena giunsero in cima fu John Branch del New York Times. Jorgeson gli fornì la citazione migliore quando disse: «Penso che ognuno abbia la propria Dawn Wall privata da conquistare un giorno, un progetto da inserire nel proprio contesto». Riprendeva, sostanzialmente, l’opinione espressa da Maurice Herzog nel suo classico di montagna Annapurna. Il primo 8000: «Non vi è un’unica Annapurna nella vita degli uomini...»25. Honnold era lì vicino.

I migliori, coloro che veramente spiccano sugli altri, i personaggi che sono passati alla storia, hanno in comune il fatto di aver compiuto almeno una scalata eccezionale, impareggiabile, che li definisce come alpinisti, una via che ha ridisegnato i confini del possibile, che ha fissato il punto di riferimento e di partenza per la generazione successiva. Se anche Tommy e Kevin non facessero più nulla, vivrebbero di rendita con questo singolo exploit per il resto dei loro giorni. Per Edmund Hillary e Tenzing Norgay fu la prima dell’Everest. Per Reinhold Messner fu l’Everest senza ossigeno in stile alpino. Harding vanta il Nose e la Wall of Early Morning Light. Lynn Hill scalò il Nose, in libera, in un giorno. Alex, tuttavia, non aveva ancora nel suo palmares una singola impresa straordinaria che lo definisse, o almeno non per lui. Salire in free solo la via di Robbins all’Half Dome non poteva essere il punto d’arrivo, perché apriva a un naturale passo successivo. E Alex era l’unico a poter anche solo prendere in considerazione la possibilità di compiere quel passo.

Quello che nessuno sapeva, nemmeno gli amici più intimi, era che Alex era già in cammino per arrivare a scalare El Capitan in free solo. Anni prima, più o meno nello stesso periodo in cui Tommy Caldwell si calava, senza troppo clamore, dalla cima per analizzare la parete e trovare una via per la Dawn Wall, Alex preparava un elenco di vie preparatorie da fare in free solo prima di El Cap. Ognuna di queste, tutte a modo loro, simulavano una diversa sezione della Freerider, la via verso la cima di El Capitan che riteneva gli offrisse più chance di successo. El Sendero Luminoso, un 5.12+ in Messico che arrampicò nel gennaio del 2014, era una scalata molto tecnica sul liscio che ricreava condizioni simili al Boulder Problem sulla Freerider. La University Wall (5.12 a Squamish, nel British Columbia), che affrontò nell’agosto dello stesso anno, presentava parecchie grosse fessure come quelle che avrebbe trovato su El Cap lungo la Monster Offwidth.

Alex aveva preparato a lungo la University Wall, ma non riusciva ancora a sentirla fino in fondo sua. Successivamente, mi confessò che era sicuro al 95 per cento, contrariamente alla sua convinzione per cui per compiere un free solo bisogna arrivare al 99 di certezza di riuscire, e possibilmente aggiungere ancora qualche cifra dopo la virgola. Perciò la lasciò perdere e si concentrò su altro. Venti giorni dopo, ancora a Squamish, gli capitò uno di quei giorni in cui tutto sembra estremamente facile: minuscole prese sembrano enormi, i piedi si incollano alla roccia, le forze appaiono illimitate.



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