Donne cucite. Inchiesta sulla mutilazione genitale femminile (Italian Edition) by Sabrina Avakian

Donne cucite. Inchiesta sulla mutilazione genitale femminile (Italian Edition) by Sabrina Avakian

autore:Sabrina Avakian [Avakian, Sabrina]
La lingua: ita
Format: epub
Amazon: B00ADD4KCS
editore: Croce Edizioni Libreria
pubblicato: 2012-05-21T00:00:00+00:00


3.11 Kifah

Una mattina, dopo aver finito di riorganizzare il magazzino per distribuire gli aiuti umanitari fortunatamente arrivati, dopo tre mesi, grazie all’inerzia dei miei cari colleghi comodamente seduti nelle sedi centrali, pronta per chiudere l’enorme portone di ferro battuto, un’esplosione mi fracassa i timpani. Dopo alcuni attimi le guardie mi dicono che una granata è esplosa all’ospedale per colpire un’importante figura militare che aveva la casa nei dintorni. Per fortuna non c’è stata nessuna vittima, ma il terrore si è diffuso tra i pazienti ricoverati nei reparti. Un giovane medico, che ha lavorato a lungo in Ogaden presso l’ospedale della cittadina, mi sorride tranquillizzandomi. Sorride quando gli chiediamo cosa è successo, e commenta in amarico, gesticolando: “Non c’è da stupirsi, siamo nella Somali Region, un posto incomprensibile soprattutto per me che sono etiope, ma non dobbiamo essere prevenuti rispetto a questa regione poiché la gente è veramente brava: qui ne vedo di cotte e di crude, è una situazione molto complessa, elaborata, e alcune pratiche sono state tramandate nei millenni, per molti aspetti una regione ricca. Posso assicurarvi di non aver mai visto tanto abuso sulle donne, in tutta l’Africa”.

Il medico, con il ventre da gran bevitore, continua: “Le più colpite sono le bambine, le donne. Il nostro ospedale è appoggiato da un’organizzazione non governativa francese, che ne accoglie molti: dai malati di AIDS alle persone colpite da malaria, tubercolosi, tifo e non solo. La cosa più terribile è che arrivano bambini con il pene quasi mutilato per le circoncisioni e donne in fase terminale dopo essere state affidate alle cure di ciarlatani che si autoprocla-mano medici. Insomma, un medico africano o un medico che lavora in Ogaden da parecchi anni non si stupiscono quando si trovano dinanzi a situazioni del genere. Ci sono casi di donne, come l’ultimo che ho visto, che vengono portate in ospedale ridotte malissimo dai tagli nella parte genitale esterna, al punto di non potere camminare per gli atroci dolori. Sono azioni incomprensibili, la mutilazione genitale femminile è ingiustificata, è solo violenza: la donna è arrivata in ospedale dopo essere stata trattenuta a casa dal marito per più di un mese. Nei nosocomi si registra un numero sempre più elevato di casi di decessi per infezioni, morti che non hanno una causa apparente. Innumerevoli testimonianze di persone del posto e anche di missionari concordano sul fatto che in Africa si può morire per infezioni curabili, dovute a una molteplicità di cause clinicamente imprecisabili. Tutta l’Africa è ancora impregnata di credenze popolari: dai villaggi sperduti alle grandi metropoli. La medicina legata alla tradizione ha impregnato la medicina ufficiale, la religione, il tessuto sociale, pubblico ed economico. Basti pensare, ad esempio, alle foglie di té usate per fermare le emorragie dopo la mutilazione genitale femminile. Le foglie di té, in dosaggi meticolosi, vengono oculatamente somministrate per ottenere effetti diversi. In questa mescolanza di riti e di pratiche, a pagare il prezzo più alto sono le bambine costrette a vivere ai margini della società. La terribile pratica dell’amputazione



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