Dopo Ben by Con Riley

autore:Con Riley [Riley, Con]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Fiction, Romance, LGBT, Gay, Contemporary
ISBN: 9781623802257
Google: 6K0ZCgAAQBAJ
editore: Dreamspinner Press
pubblicato: 2014-06-24T09:37:30+00:00

Capitolo 12

THEO DECISE che l’ufficio era un posto migliore con i tirocinanti al suo interno. Considerando che, almeno sulla carta, Joel ed Evan non avrebbero dovuto funzionare, entrambi i ragazzi si erano rivelati un valore aggiunto per la sua squadra. In origine, avevano avuto in programma di finire il loro internato alla fine di ottobre. Si sentirono tutti sollevati quando la Direzione accettò di assumerli temporaneamente, con contratti part-time fino alla fine dell’anno.

Questo andava bene anche ai ragazzini, pensò, spiandoli attraverso le persiane mente aprivano le loro lettere di conferma. Joel balzò in piedi, lanciando selvaggiamente il pugno in aria, facendo scoppiare risate in tutto l’ufficio. Chi aveva mai sentito di qualcuno così entusiasta per l’archiviazione infinita di pratiche? Evan esaminò le clausole del suo contratto prima di sollevare la testa. Theo sorrise quando gli occhi del biondo scivolarono a incontrare quelli di Joel.

THEO: Sono così dolci, è quasi insopportabile.

MORGAN: Scommetto che scopano sopra la tua scrivania tutti i giorni, non appena te ne vai.

MORGAN: Dovresti installare una webcam. MORGAN: Potrei farlo io per te.

THEO: PERVERTITO.

THEO: Sono solo incredibilmente carini. J in particolare. È come il cucciolo più adorabile del pianeta.

MORGAN: Pensavo ti piacesse di più E, no?

THEO: Mi piacciono entrambi. Onestamente, il modo in cui si comportano al lavoro è così dolce che mi si potrebbero cariare i denti.

MORGAN: Ed eccoci di nuovo alla mia fissazione orale...

Era vero, però: al lavoro gli stagisti erano disponibili e cortesi l’uno con l’altro, del tutto professionali. I segnali erano evidenti e più Joel metteva dello spazio tra loro, più Evan si spostava lentamente verso di lui, alla ricerca della sua compagnia. Theo era così contento di essere intervenuto. Una volta datogli un po’ di spazio, lo stagista più piccolo – quello che portava il carico più pesante – stava cominciando a divertirsi.

“Non me lo aspettavo, ma mi piace lavorare con un elenco e portare a termine quelle stronzate.” Theo scosse la testa al linguaggio di Evan, che si scusò in fretta, dicendo: “Scusa, scusa. Sai cosa voglio dire, vero?”

Theo sapeva esattamente cosa volesse dire. Nel corso degli anni aveva cercato di spiegare la sua soddisfazione al lavoro ad alcuni dei loro amici. Un sacco di gente aveva una strana – per Theo, in ogni caso – paura dei numeri. Lui li amava. Scavare nei libri contabili era impegnativo, come la creazione di ordine dal caos per i clienti. Se riusciva a capire un modo più facile, più logico per permettere loro di raggiungere i loro obiettivi, allora considerava prezioso il suo lavoro.

Alcuni dei suoi amici si erano laureati al college nello stesso anno e ora volavano alto nei loro rispettivi settori. La sua mancanza di ambizione li sconcertava, ma lui non aveva mai avuto bisogno di inseguire la gloria. Quella l’aveva a casa. Era così che si era sempre sentito, in ogni caso. Tornare a casa dagli occhi di Ben, alzati al soffitto se si era dovuto appoggiare al campanello, era tutto quello di cui aveva bisogno. Se la vita era una

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