Dove crescono gli alberi di limone by Zoulfa Katouh

Dove crescono gli alberi di limone by Zoulfa Katouh

autore:Zoulfa Katouh [Katouh, Zoulfa]
La lingua: ita
Format: epub
editore: EDIZIONI PIEMME
pubblicato: 2023-01-24T12:00:00+00:00


19

Il giorno dopo, quando vedo Kenan rischio di far cadere la scatola di aloperidolo che ho in mano. È accanto al letto di un paziente. Un bambino di circa sei anni con un grosso bendaggio che gli copre un lato della testa e l’occhio destro. Kenan è chino su di lui, gli parla animatamente, e l’espressione del bambino è affascinata, come se avesse dimenticato quello che gli è successo. Le mani di Kenan si muovono come quelle di un direttore d’orchestra, intessendo storie fra le dita.

Poso la borsa in un armadio e mi avvicino a Kenan, toccandomi distrattamente l’anulare. Mi rimprovero da sola. Posso anche essere innamorata di lui, ma lo sarò davvero, oppure è soltanto un desiderio di fuga da questo orrore? Se fossimo due ragazzi qualsiasi che vivono una vita normale, e ci fossimo incontrati in qualsiasi altro posto, ci saremmo innamorati lo stesso?

E comunque, anche se tutto questo è reale non ha importanza, finché lui rimane deciso a diventare un agnello sacrificale. Il dolore non è nulla, in confronto alla consapevolezza di quello che sta passando Hamza.

Questa mattina ho deciso che sono arrabbiata con Kenan. Lui ha il mio cuore, e lo sta spezzando. Insieme a quelli di Lama e Yusuf. Se quest’ultimo mese è riuscito solo a scalfire la sua armatura, cos’altro ci vuole per disintegrarla? Come distruggerla?

«E poi il ragazzo e la ragazza vennero salvati dai pirati» dice Kenan. Il bambino ancora non riesce a staccargli gli occhi di dosso. «Navigarono per i sette mari combattendo insieme contro i mostri.»

«E poi?» chiede il bambino.

Kenan gli si avvicina di più, abbassa la voce, e mi avvicino anch’io. «Be’, la ragazza voleva tenere al sicuro il diamante che la madre le aveva dato. E il ragazzo voleva trovare suo nonno. I pirati avevano una risposta per entrambe le cose e così...» si interrompe e si guarda attorno, si accorge della mia espressione di meraviglia. «Salma, buongiorno.»

«B-buongiorno.»

Se pensa ancora a quello che gli ho urlato ieri, non lo dà a vedere. «Come stai?»

Giocherello con il lembo del mio hijab. «Alhamdulillah.»

Mi guarda con dolcezza. «Ti serve qualcosa?»

Mi servi tu. Ho bisogno che tu parta con me. «No» rispondo invece.

Sorride e si alza, traendo qualcosa di tasca. Tende la mano e me lo porge. È un foglio di carta accuratamente ripiegato. «Aprilo.»

Lo faccio e resto senza fiato. Ha disegnato l’oceano di alberi. Alberi colossali che circondano una ragazzina, le foglie che ondeggiano al vento. Accanto a lei c’è un pesciolino a strisce.

«Quello è un pesce angelo» precisa Kenan. «Ho pensato di darle un amico del colore del fuoco. Potrebbe illuminarle la strada quando fa buio.»

Mi batte forte il cuore, stringo al petto il disegno. «Grazie.»

Si gratta la nuca, arrossisce. «Volevo rallegrarti dopo... lo sai.»

«Mi sarà prezioso per sempre.» Riesco a mettere insieme un sorriso coraggioso.

Ricambia il sorriso e accenna al bambino. «Ti va di ascoltare la fine della storia con lui?»

Rido. «Sì.»

Vado a raggiungere il bambino e mi metto in tasca il disegno. Vedo il modo in cui Kenan si illumina.



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