Enrico Popolo by Io il destino (2021)

autore:Io, il destino (2021)
Format: epub

Sono quasi le 9 di mattina quando apro gli occhi. È un’ora insolita per me che sono abituato alle levatacce, ma probabilmente il mio corpo stanco chiedeva pietà e, per una volta, l’ho accontentato. Roberta non c’è. Probabilmente si è alzata per andare in redazione, o magari è in bagno. Non so. Solo a nominarla mi viene da ridere, perché ho ancora negli occhi la serata trascorsa insieme. Per punirla delle sue strategie linguistiche altamente manipolative, l’ho “obbligata” a mostrarmi la danza erotica delle sacerdotesse del tempio. Non avevo veli disponibili, quindi l’ho bardata con un foulard fucsia trovato nella sua borsetta e una sciarpa grigia di seta che non indosso da anni. Il risultato? Uno spettacolo! Ho riso fino alle lacrime. Anche lei sembrava divertirsi. Poi, probabilmente, dev’essersi ricordata di essere femminista, orgogliosa e poco incline alla sottomissione del maschio dominante, e così si è inspiegabilmente ribellata al suo “padrone”, trasformando quella simpatica esibizione in un brutale incontro di sumo. Ovviamente, come sempre, ha vinto lei.

Bah! Non mi alzerei dal letto stamattina. Ma il disperato bisogno di caffè, non so perché, mi convince. Raggiungo il tavolo sbandando e inciampando e, come mi aspettavo, trovo un biglietto: Sono in redazione. Ci sentiamo più tardi. Baci. Roberta. Più che un messaggio, mi sembra un telegramma di condoglianze. Ma va bene così, lo preferisco decisamente alle imposizioni contenute nel precedente.

«Ostia, sono uno straccio. Nemmeno il caffè mi sveglia» dico a voce alta, dialogando con me stesso. «Vabbè, vorrà dire che mi farò una doccia.»

È la scelta giusta. L’acqua calda e il profumo del bagnoschiuma hanno finalmente la meglio sulla mia accidia; e così, dopo venti minuti di pioggia bollente e l’immancabile cura della barba e dei denti, sono pronto ad affrontare la giornata.

Mi accorgo che sul cellulare ho una chiamata senza risposta, giunta probabilmente mentre ero in bagno. Riconosco il numero: è l’ospedale. Mi si gela il sangue nelle vene. Aspetto di calmarmi prima di richiamare, poi mi faccio forza e agisco. «Buongiorno, professor Pascucci, ho visto che mi ha chiamato. Ci sono novità?»

«Buongiorno. Sì, ho delle novità. Poco fa mi hanno avvisato che le sue cellule Car-T saranno qui venerdì, cioè fra quattro giorni. Questo significa che inizieremo la terapia lunedì prossimo.»

«Così presto? Lei mi aveva parlato di un mese di attesa.» Sono preso dall’angoscia.

«In realtà, noi ci teniamo sempre un ampio margine di tempo quando diamo delle scadenze. Serve a evitare che inconvenienti o ritardi nella spedizione mettano in agitazione il paziente che attende. A proposito: prima dell’infusione delle cellule modificate, lei deve fare tre giorni di chemioterapia preventiva. Gliene avevo parlato, si ricorda?»

«Sì, professore. Mi ricordo.» Mi si è asciugata la gola mentre rispondo.

«Bene. Allora l’aspetto giovedì mattina alle 8 nel mio studio. Sia puntuale e venga a digiuno, mi raccomando, perché ho necessità di farle ulteriori analisi prima di procedere alla terapia. Nel suo caso, non credo ci saranno particolari avanzamenti del tumore, ma è sempre meglio avere un quadro preciso e attuale. Non si sa mai.»

«Certo, professore, la ringrazio.

scaricare

Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.