Eroi dell'Olimpo - 5. Il sangue dell'Olimpo by Rick Riordan

Eroi dell'Olimpo - 5. Il sangue dell'Olimpo by Rick Riordan

autore:Rick Riordan [Riordan, Rick]
La lingua: ita
Format: epub, azw3, mobi
Tags: Juvenile Fiction, General
ISBN: 9788852063572
Google: G-OLBwAAQBAJ
editore: Edizioni Mondadori
pubblicato: 2015-04-14T19:42:11+00:00


XXVII

JASON

Jason odiava i basilischi.

Quelle bestiacce spregevoli amavano rintanarsi sotto i templi di Nuova Roma. All’epoca in cui era un centurione, alla sua coorte toccava sempre l’ingrato compito di sgombrare i loro nascondigli.

Un basilisco non sembrava chissà che – era solo un serpente lungo un braccio con gli occhi gialli e un collare – ma si muoveva veloce e poteva uccidere qualunque cosa sfiorasse. Jason non ne aveva mai affrontati più di due alla volta. Adesso, attorno alle gambe del gigante ne nuotavano una decina. L’unico lato positivo: sott’acqua i basilischi non potevano sputare fuoco, anche se questo non li rendeva meno letali.

Due schizzarono subito verso Percy, che li tranciò di netto. Gli altri dieci lo accerchiarono e presero a roteargli intorno, tenendosi a debita distanza dalla spada. Si contorcevano avanti e indietro con un ritmo ipnotico, alla ricerca di un varco. Sarebbe bastato un solo morso, un contatto minimo.

— Ehi! — gridò Jason. — E a me niente?

I basilischi lo ignorarono.

E altrettanto fece il gigante, che se ne stava in disparte a osservare la scena con un sorriso compiaciuto, felice che fossero i suoi cuccioli a occuparsi della preda.

— Cimopolea. — Jason fece del proprio meglio per pronunciare bene il nome. — Devi bloccarli.

Lei lo osservò con i suoi scintillanti occhi bianchi. — E perché dovrei? La Madre Terra mi ha promesso un potere illimitato. Tu sei in grado di farmi una proposta migliore?

“Una proposta migliore…”

Jason avvertì la possibilità di un’apertura, di uno spazio di negoziazione. Ma cosa aveva da offrire a una dea della tempesta?

I basilischi strinsero il cerchio attorno a Percy. Lui li spazzò via sfruttando le correnti marine, ma quelli continuarono a roteare imperturbati.

— Ehi, basilischi! — gridò Jason.

Ancora nessuna reazione. Avrebbe potuto aiutare Percy lanciandosi all’attacco, ma neanche in due sarebbero riusciti a battere dieci basilischi tutti in una volta. Gli serviva una soluzione migliore.

Guardò verso l’alto. Un temporale infuriava in superficie, ma loro si trovavano a decine di metri di profondità. Era impossibile evocare una folgore in fondo al mare, giusto? E poi, anche se ci fosse riuscito, l’acqua era un buon conduttore di elettricità. Rischiava letteralmente di friggere Percy.

Ma non trovò un’alternativa migliore. Sollevò la spada. La lama si fece subito incandescente.

Una nube soffusa di luce gialla si gonfiò negli abissi, come se qualcuno avesse versato del neon liquido nell’acqua. La luce colpì la spada di Jason e dilagò verso l’esterno, formando dieci saette distinte che colpirono i basilischi.

Gli occhi delle creature si spensero. I collari si disintegrarono. Un attimo dopo, tutti e dieci i serpenti galleggiavano senza vita nell’oceano.

— La prossima volta — disse Jason — guardatemi quando vi parlo.

Il sorriso spavaldo si gelò sul volto del gigante. — Hai così tanta voglia di morire, romano?

Percy sollevò la spada. Si scagliò contro il nemico, ma Polibote spostò la mano nell’acqua, disegnando un arco di veleno nero e oleoso. Il semidio lo attraversò prima che Jason riuscisse a gridare: “Ehi, fermo, sei matto?”.

Vortice cadde a terra. Percy boccheggiò, afferrandosi la gola con le mani.



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