Ethan e Lizy by Ilaria Cappelluto

autore:Ilaria Cappelluto [Ilaria Cappelluto]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2023-01-15T23:00:00+00:00

Mancava un giorno alla partenza per Firenze. Lizy non stava più nella pelle. Aveva cercato di concentrare pochi giorni di vacanza in un piccolo trolley e in uno zaino a mano. Si chiese cosa l’attendesse: cene eleganti o informali? Aperitivi amichevoli e colazioni tra dirigenti e personaggi importanti? E avrebbero mai avuto momenti solo per loro?

– Se poi ti serve qualcosa, la compriamo lì.

– Come nei film.

Il telefono squillò improvvisamente. Rispose Ethan. Ma la voce dall’altra parte dell’apparecchio lo raggelò. Lizy lo fissò immobile con la cornetta attaccata all’orecchio. Viso duro e mascella serrata.

– Come ti permetti di chiamare qui? – abbaiò nervoso. – Sì, sta bene, ma non grazie a te!

Per un istante Lizy realizzò chi poteva essere. Si coprì la bocca con entrambe le mani e raggelò senza nulla da dire.

– Ah, adesso le vuoi parlare? Lizy – disse puoi rivolto alla ragazza alzando la voce – c’è il Sig. De Vice per te. Vuoi parlargli?

A Lizy tremavano le mani, ma recuperò comunque la cornetta.

– Pronto.

– Lizy, ciao. Se non vuoi parlarmi almeno ascoltami. Sam mi ha detto dove trovarti. Io sono a Londra per affari e mi chiedevo se avessi qualche istante per vederci. Temo di doverti una spiegazione.

– Più di una e molto dettagliata.

– Hai ragione.

– Io domani parto.

– Non puoi venire questa sera, solo un’ora per un caffè?

Lizy cercò gli occhi di Ethan, inespressivi e gelidi.

– Non lo so.

– Meriti delle scuse e sono pronto a fartele. Il mio albergo è in Russel Square. Stanza 1208. Ti aspetto a qualunque ora. Ah Lizy – aggiunse poi con tono arrogante – mi riporteresti il ciondolo che ti diedi all’aeroporto?

– Cosa ti salta in mente?

– Beh, era il nostro pegno d’amore, ricordi?

– Dovrai dragare il Tamigi per trovarlo! – rispose, sbattendo la cornetta con forza.

Una volta terminata la conversazione Lizy rimase con lo sguardo fisso verso la finestra, si massaggiò la fronte per cercare una qualunque ispirazione e per trovare il coraggio di guardare Ethan.

– Cosa ti ha chiesto? – domandò Ethan.

– Questo – rispose, facendo dondolare il ciondolo. – Ma ora sa che giace sul fondo del Tamigi.

– Hai intenzione di andare?

– Dove?

– Non trattarmi da idiota!

– Hai ragione, scusa.

Ethan continuò a preparare la sua valigia. Lizy sempre immobile e pensierosa. Tutti i discorsi fatti con Becky i ragionamenti e i buoni propositi erano finiti chissà dove.

– Era troppo bello, Lizy. Vai, ascolta quello che ha da dirti e poi scegli cosa vuoi dalla vita.

– So già cosa fare, Ethan. Voglio stare con te, ma se non so le cose non potrò mai essere serena.

– E allora vai.

– Vieni con me.

– Ma dove? Da Roy? No, grazie. Potrebbero arrestarmi.

– Allora vieni solo a prendermi. Te lo chiedo per favore. Aiutami a chiudere questa storia e da domani sarò più serena.

Ethan ci pensò qualche istante. Era il suo ruolo, adesso, proteggerla e starle accanto. Ma era davvero troppo anche per lui.

– Va bene, ti aspetterò nell’atrio. Un’ora e poi me ne vado e domani partirò comunque.

Lo abbracciò e gli stampò un bacio sonoro: – Grazie.

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