Felici per scelta by William Woollard

Felici per scelta by William Woollard

autore:William Woollard [Woollard, William]
La lingua: ita
Format: epub
editore: EDIZIONI PIEMME
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


Chi è il responsabile?

Detta così non sembrerebbe poi tanto difficile. L’idea di “responsabilità personale” non è poi così nuova ed eclatante. La possiamo ritrovare, magari scritta a caratteri minuscoli, anche nei manifesti dei partiti politici, come una qualità che andrebbe coltivata e forse anche inclusa nei programmi scolastici. Per inciso credo che sarebbe una gran bella idea, che se applicata nella maniera giusta avrebbe il potere di trasformare la società. Ma dobbiamo considerarne tutte le implicazioni.

Sono sicuro che a tutti noi piace pensare di essere pienamente responsabili di ciò che diciamo e facciamo. Certo che lo siamo. Lo siamo sempre stati. Siamo responsabilissimi, non c’è dubbio. Eccetto che… potremmo aggiungere dopo una breve pausa… nei casi in cui chiaramente qualcun altro era responsabile… di quella discussione così violenta dovuta all’irragionevolezza di quella persona, di quel conflitto insanabile, di quell’obiettivo non realizzato, della rottura di quel matrimonio o di cose del genere. Ovviamente non ci si può aspettare che ci prendiamo la responsabilità di fatti del genere, non vi pare? Insomma, di cose, che sono chiaramente colpa di qualcun altro!

Ma il Buddismo è chiaro su questo punto. Non ci sono se e non ci sono ma. Noi siamo responsabili di tutto ciò che accade nella nostra vita. Punto. Anche se, come spesso accade, preferiremmo non esserlo, preferiremmo puntare il dito su qualcun altro e protestare e gridare il nome del vero responsabile in questo o quel caso. Il Buddismo dice chiaramente di non cercare le cause là fuori, ma di cercarle qui dentro, all’interno della nostra vita, perché è lì che si trovano.

Ancora una volta è un principio difficile da accettare e seguire tutti i giorni, in famiglia, con gli amici e i colleghi, perché contrasta completamente con ciò che ci verrebbe istintivo. Non è così facile, non dà così tanta soddisfazione come lasciarsi andare alla rabbia, alla frustrazione o a quell’intensa sensazione di superiorità che si prova affibbiando la colpa altrove, scaricandola su qualcuno o su qualcosa. Ovunque pur di liberarsene. E lo facciamo tutti senza pensarci due volte.

Invece sappiamo quant’è difficile e faticoso calmarci, fare un respiro profondo e costringerci a guardare la situazione obiettivamente. Metterci, per così dire, nei panni dell’altro e chiederci quali sono le cause che noi abbiamo posto per arrivare a questo punto.

L’aneddoto del cavallo al galoppo riguarda proprio questo. Rallentare e fermarsi un istante a riflettere per operare una scelta migliore, più consapevole e meno impulsiva. Mi viene in mente una cosa che diceva un maestro buddista: «La collera è come lo sterco di vacca… Meglio maneggiarla quando è fredda!».

È una saggezza un po’ casareccia ma comunque rende l’idea.



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