Festa d'’amore by Charles Baxter

autore:Charles Baxter [Baxter, Charles]
La lingua: eng
Format: epub
editore: Mattioli 1885
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00

13

Posso essere completamente demotivata. Per esempio: hai presente quella polvere che si vede fluttuare nell’aria? Ecco, io ero assolutamente capace di starmene seduta su una sedia per ore, mirando il pulviscolo che mi stava sospeso davanti. Se nella stanza entrava la luce del sole, bastavano quelle particelle visibili a lasciarmi estasiata e meravigliata.

Non sto affermando di essere una persona profonda. Dico solo che guardo la polvere, e non c’è nemmeno bisogno che sia stordita per farlo. Semplicemente osservo. Mi concentro sulla polvere, cercando di indagarne il mistero, il motivo per cui è qui, nello stesso universo con noi.

Quando ho provato a convincere Oscar a osservare la polvere con me, mi ha detto: “Sei tutta strampalata, Chloé. Diavolo, è soltanto polvere.” Lo ha detto sorridendo, e criticando il mio interesse. Però si vedeva che non aveva afferrato affatto la profondità di quelle molecole. Poveretto. Beh, come si dice, c’è chi non sa nemmeno cantare.

Ma quello che voglio dire è che riesco a essere motivata quando lo desidero. Posso smetterla di pensare alla polvere, alzare il culo e mettermi a fare ciò che devo fare. Il che vuol dire che se devo pensare al futuro, mi metto in azione.

Gli amici di Oscar, i ragazzi della squadra del liceo – Razzo, Ranger e Ciccio (che non era grasso – come nascono certi soprannomi?) – vengono nel nostro appartamento, a distrarre Oscar, a chiedergli di uscire a giocare a basket, dato che è inizio estate e noi, io e Oscar, non siamo di turno da Jitters. “Ehi, Oscar!” Dicono, cominciando a gridare da sotto la finestra. “Amico, vieni a farti qualche tiro con noi, su, Oscaaaaar. Ci serve un’altra persona.” Oscar si sente richiamare dalle proprie necessità virili. Grida che sì, adesso arriva, poi va a mettersi i pantaloncini e le Nike. Nel parcheggio riceve le solite pacche sulle spalle e sul culo. Poi se ne va. Puff! Come un marito. Il nido vuoto.

Ho dovuto fare in modo di capire se Oscar e io avessimo un qualche tipo di futuro, come coppia, insieme. Così eccomi, Chloé, io sola. Ma con le chiavi della amc Matador di Oscar. Sto lì, seduta, e mi dico: “Devo farmi leggere il futuro da un esperto.” Così prendo un po’ di soldi e me li metto in tasca e nelle scarpe, nel caso mi dovessero rapinare, e guido fino a Ypsilanti, dove ci sono gli indovini. Non bisogna consultare quelli della Tv. La maggior parte si sbagliano, e costano anche troppo.

Avevo letto i tarocchi di Oscar e avevo bisogno di un secondo parere. Pensai che potesse essermi utile un oggetto da lui posseduto, un calzino sportivo, un testimone per le gare di staffetta e uno dei suoi coltelli, che mi aveva detto di non toccare e che invece toccai, per il suo bene e per il mio.

Bisogna andare a Ypsilanti se si vuole scoprire il futuro. O a Willow Run. Ciò che si deve fare è abbandonare i mediocri quartieri middle-class di Ann Arbor e Pittsfield Township e da

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