Free to love. Lotta per il tuo amore (Italian Edition) by Kirsty Moseley

autore:Kirsty Moseley [Moseley, Kirsty]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Tre60
pubblicato: 2017-09-06T16:00:00+00:00

18

Mentre sedevo sulla poltroncina scomoda accanto al letto di mia madre, all’ospedale, mi resi conto di essere quasi giunta a saturazione.

La morte di mio padre, il funerale, la prospettiva di diventare la tutrice di Kelsey nella peggiore delle ipotesi, l’addio a Toby il giorno prima, rendermi conto che la nostra storia era praticamente finita per via di una decisione che inconsciamente avevo già preso, e – ciliegina sulla torta – Jamie che aveva pagato il mio debito… Apparentemente i diamanti si formano grazie a una forte pressione, ma ero quasi sicura che io, con quella pressione, sarei stata ridotta in polvere. No, niente diamanti per me.

Sospirai e mi sporsi per prendere la mano della mamma. «Mamma, non so se mi senti, ma se puoi svegliati, ti prego» sussurrai. Chiusi gli occhi e mi portai la sua mano al viso. «Ho bisogno di te. Kelsey ha bisogno di te. Non sono sicura di riuscire a continuare così; sta succedendo di tutto, c’è troppa tristezza nella mia vita, troppa disperazione. Sto cercando di farmi forza, ma non so per quanto sarà possibile evitare che vada tutto a rotoli. Ho l’impressione di annegare, e non so cosa fare. Sto cercando di conservare la speranza, ma ogni volta che vengo qui, ho paura che anche tu mi abbandoni, e non credo di poterlo sopportare. Non ho più voglia di battermi, quindi per favore, se mi senti, torna tra noi.» Aprii gli occhi e osservai il monitor che pulsava con regolarità, al ritmo del battito cardiaco. Nessun cambiamento. Nulla. Se poteva sentirmi mi avrebbe mandato qualche segnale, no?

«Mamma, ti prego. Non posso organizzare un altro funerale, non posso perdere un altro genitore, e neanche Kels. Abbiamo bisogno di te: ti prego, combatti. Svegliati» la implorai, guardando di nuovo lo schermo. Niente.

Ci rimasi malissimo. Avevo solo voglia di chiudermi in una stanza buia e di rannicchiarmi in silenzio. La depressione mi stava invadendo e trascinando giù, soffocandomi. Se l’avessi permesso, mi sarei ritrovata nelle tenebre. Non potevo lasciarmi andare, invece. Dovevo resistere per amore di Kelsey. Tenere alto il morale, o almeno fingere di riprendermi, era la cosa più difficile che avessi mai fatto, ma per mia sorella dovevo stringere i denti e continuare a lottare.

«Devo andare. Tornerò più tardi con Kels e la nonna.» Mi alzai e diedi un bacio a mia madre. «Dormi bene, ma svegliati presto.» Presi la borsa e le riviste e uscii dall’ospedale, chiedendomi quante altre volte sarei dovuta venire prima che le sue condizioni cambiassero, in un senso o nell’altro.

Mentre mi dirigevo alla macchina estrassi il cellulare dalla borsa, disattivando la modalità aereo. Stavo per metterlo via, quando vidi un messaggio della nonna.

«Puoi comprare della carne macinata, dei pomodori e delle uova tornando a casa per favore?»

Risposi affermativamente e salii in macchina. Chiusi gli occhi e afferrai il volante con tanta forza che mi vennero le nocche bianche.

«Non voglio più essere adulta» mormorai nell’abitacolo deserto.

Trassi alcuni respiri profondi per cercare di calmarmi, girai la chiave di avviamento, premetti il pedale dell’acceleratore e vidi che la macchina faceva fatica ad avviarsi.

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