Generosity by Richard Powers

Generosity by Richard Powers

autore:Richard Powers [Powers, Richard]
La lingua: ita
Format: epub
editore: La nave di Teseo
pubblicato: 2020-07-14T22:00:00+00:00


QUARTA PARTE

La prossima pagina uno

... mantieni, oh uomo! in ogni stagione una tua

temperatura.

HERMAN MELVILLE, Moby Dick

Russell e Candace guardano il programma registrato insieme, nell’appartamento di lei, sul minuscolo televisore piatto, dopo che Gabe è andato a letto. Nessuno dei due ha il coraggio di guardare la puntata da solo. Né hanno il coraggio di rivedersi senza un pretesto.

Si baciano in via sperimentale all’arrivo di Stone, disgustando Gabe. “Che sarebbe, quella roba sbrodolosa?” Ma Russell lo placa passando un po’ di tempo a Futopia con lui, prima che per i bambini sia ora di spegnere la luce e per gli adulti di guardare la televisione.

Dopodiché Russell e Candace si sistemano sul divano del salotto con mezzo metro scarso a separarli. Si baciano di nuovo, in modo più azzardato, mentre parte la registrazione. “Grazie” dice Candace. “Aiuta. Molto meglio di un tranquillante.”

A Stone viene quasi un colpo. Lui ha preso mezzo milligrammo di Ativan, da una boccettina di plastica piena avuta in prestito dal fratello, poco prima di arrivare.

La donna si liscia i capelli senza staccare gli occhi dallo schermo. Si dice a mezza bocca: “Sarà solo assuefazione, Candace.”

“Andrà benissimo” dice Russell. Non sa nemmeno lui di che cosa parla. Trova di nuovo la bocca di lei. Un attimo dopo non è nemmeno sicuro di aver detto davvero qualcosa.

Sono tutti e due inermi e pulsanti quando comincia Genio e genoma. Cercano di concentrarsi, ma palpitano all’unisono, udibilmente. Cercano di seguire il discorso di Kurton, quello sull’aumento esponenziale nella nostra capacità di migliorare le persone. Ha qualcosa di diverso dalla persona che hanno visto sul palco, quella che ha attirato Thassa a Boston. “È proprio affascinante” ammette Candace, tracciando dei cerchi sulla coscia di Russell. “Su questo non ci piove.”

Stone dovrebbe dire qualcosa. “Ah, sì?”

Il programma li travolge, velocizzato da immagini create al computer, rapidi montaggi incrociati e una spietata sintetizzazione sonora. Riesce a rendere la scienza sexy come lo sport. Nessuno dei due guarda la TV abbastanza da essere vaccinato. Il messaggio li inonda: raffòrzati, raffìnati, migliora i tuoi cromosomi, diventa più intelligente, più sano e più vero. Prospera e diventa ciò che vuoi, appagando ogni bisogno. Vivi per sempre, sprofondato nella gioia.

Kurton accenna a Thassa, usando lo pseudonimo, sul finire del programma. Parla di lei come di un modello grafico per il futuro. “Abbiamo guarito il vaiolo” dice. “Abbiamo estirpato la poliomielite. Possiamo scovare e cancellare la tristezza. Non c’è motivo per cui ciascuno di noi non dovrebbe corrispondere ai propri ideali.” Nelle battute finali, lo scienziato dice: “Non credo in Dio, ma credo che compito dell’umanità sia portare Dio a compimento.”

Ormai i due spettatori sono spariti da un pezzo, il televisore silenziato, Candace, a cavalcioni su Russell, si muove assecondando una pulsazione che hanno trovato insieme, Russell la miccia sotto di lei. Finiscono disintegrati, accartocciati l’uno dentro l’altra, un doppio crollo, tutti e due enormemente grati di ritrovarsi di nuovo qui, dopo tanto tempo.

Poi vanno a letto. La seconda volta è lenta. Si rigirano in tutti i modi, assaggiandosi, giocando, arrendendosi: non hanno mai desiderato altro.



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