Giove custode di Roma. Il dio che difende la città (2016) by Andrea Carandini Mattia Ippoliti

Giove custode di Roma. Il dio che difende la città (2016) by Andrea Carandini Mattia Ippoliti

autore:Andrea Carandini, Mattia Ippoliti [Andrea Carandini, Mattia Ippoliti]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788851136949
editore: UTET


1. Carettoni 1961, p. 518.

2. Romanelli 1960, p. 663.

3. Romanelli 1960, p. 664.

4. Willich 1906, p. 77.

5. Galeno, L’imperturbabilità, 1; 8.

6. Panella 2011, p. 82.

7. Gualandi 2005, pp. 175-176.

8. Vedi Appendice II.

9. Livio, fonte 8.1, Plutarco, fonte 17.1. Vasaly, 1993, pp. 41-59. Zevi 2014, p. 53.

10. Trebazio apud Gell., 6.12: «locus parvus Deo sacratus cum ara»; Paolo Diacono, Epitome di Festo, 423, 6 L: «sacella dicuntur loca diis sacrata sine tecto».

11. Due blocchi sono affiancati e orientati est-ovest, uno è orientato nord-sud e posto ai limiti occidentali degli altri due.

12. Gli acta dei ludi di età severiana testimoniano l’utilizzo di questo tipo di are: V, linn. 46-52 «[…] apud [aram] tertiam ligneam [te]mporalem», III, linn. 69-85 «in ara lignea (temporalis constituta)», Pighi 1965, pp. 162 ss.; Zosimo 2.5.3; Coarelli 1997, pp. 74-100.

13. Di Mazano 1984, pp. 300-302. Coarelli 1987, tabella a p. 88.

14. Ovidio, Metamorfosi, 15.573: «[…] viridique e caespite factas placat odoratis herbosas ignibus aras vinaque dat pateris mactatarumque bidentum, quid sibi significent, trepidantia consulit exta […]». Elevò poi are fatte di zolle di erba e bruciandovi profumi fece sacrifici propiziatori, libò vino dalle patere, fece uccidere agnelli giovani e consultare le loro viscere ancora calde per vedere quale responso gli davano; Apuleio, Metamorfosi, VII, 10: «Sic eo profecto ceteri copiosum instruunt ignem aramque cespite virenti Marti deo faciunt». Così partì e quelli che rimasero prepararono un gran fuoco e innalzarono al dio Marte un’ara di verdi zolle; Silio Italico, La guerra punica, XVI, 262: «[…] et simul extructis caespes surrexerat aris uictimaque admotae stabat subiecta bipenni, cum subito abruptis fugiens altaria taurus exiluit uinclis mugituque excita late impleuit tecta et fremitu suspiria rauco congeminans trepida terrorem sparsit in aula». Subito are di zolle erano state elevate e la vittima attendeva, con il collo piegato sotto la scure pronta, quando all’improvviso il toro, rotti i legami, fuggì lontano dagli altari riempiendo di muggiti tutta la casa sconvolta.

15. Orazio, Odi, 3.8.4; Giovenale, 12.2; Tacito, Storie, 4, 53; Apuleio, Fiori vari,. n. 1.

16. CIL VI, 2107, l.8 item ad ar(as) tempor(ales) […] (224 d.C.); CIL VI, 37164, II, l.5 ad ar(as) tempor(ales) […] (237 d.C.?).

17. Scheid 1990, pp. 138-140.

18. Per Scheid le arae sarebbero realizzate in legno, diversamente Marini (1795, p. 683) e Henzen (1874, p. 142) pensano ad arae realizzate in terra.

19. Nel 224 d.C. le are sono refectae in seguito a un incendio CIL VI, 2107, l. 4-7: […] ibi immolaverunt, quod ui tempestat(is) ictu fulmin(is) arbor(es) sacr(i) l(uci) d(eae) D(iae) attact(ae) / arduer(int) ear(um)q(ue) arbor(um) eruendar(um), ferr(o) [f]edera(um), commolendar(um) / item aliar(um) restituendar(um) causa, operisq(ue) inc[h]oandi, ara[s] temporal(es) sacr(as); l. 15: ibi immolau(erunt) […], l. 17: (quod) […] in eo luco sacro aliae (sc. Arbores) sint repositae et arae temporal(es) refectae […].

20. Ovidio, Fasti, 2. 645-649: Ara fit: huc ignem curto fert rustica testu / sumptum de tepidis ipsa colona focis. / Ligna senex minuit confissaque contruit arte, / et solida ramos figeret pugnat humo; / tum sicco primas inritat cortice flammas. Si erige un altare, la contadina



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.