Gli armeni by Gabriella Uluhogian

Gli armeni by Gabriella Uluhogian

autore:Gabriella, Uluhogian [Uluhogian, Gabriella]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Storia, Universale Paperbacks il Mulino
ISBN: 9788815323934
editore: Societa editrice il Mulino Spa
pubblicato: 2015-10-14T22:00:00+00:00


2. L’alfabeto all’origine della letteratura

Abbiamo parlato della lingua, cercando di dare un’immagine della sua evoluzione nel corso dei secoli; di essa avremmo, forse, un’immagine completamente diversa se non fosse stata trasmessa da un alfabeto creato per essa e unicamente usato per l’armeno. Si è già parlato (vedi cap. II) delle circostanze storiche nelle quali Mesrop Maštoc‘, con la collaborazione del patriarca Sahak e del re Vramšapuh, creò l’alfabeto, e della tradizione che racconta questo avvenimento.

Gli armeni hanno mostrato in tutta la loro storia un singolare amore per la propria lingua, definita mecašk‘anč‘ «meravigliosa, mirabile», e una venerazione particolare per il proprio alfabeto, intuendo che grazie a questi due formidabili strumenti è rimasto intatto il nucleo della loro cultura nonostante invasioni, dominazioni straniere, trasferimenti forzati o volontari. La coscienza che l’alfabeto è stato uno strumento straordinario e, di conseguenza, la lode per chi l’ha creato e utilizzato percorrono tutta la letteratura armena. Per fare un unico esempio ricordiamo che, ancora dopo molti secoli, una delle personalità più interessanti del medioevo, il vardapet, retore, storico, geografo e teologo Vardan Arewelc‘i (XIII sec.), scrive uno straordinario Panegirico dell’alfabeto, nel quale, al di là dell’abilità retorica, emerge il sincero entusiasmo e la consapevolezza che l’alfabeto è stato «un bastione di difesa» per il popolo armeno.

Questo si compone di 36 lettere, di cui 7 indicano le vocali; è strettamente fonetico, per cui a ogni suono corrisponde un segno e ogni segno rende un suono distinto dagli altri. In età ciliciana vennero aggiunti due nuovi segni, per indicare due suoni estranei all’armeno antico (/f/ e /ō/), entrati nella lingua attraverso prestiti occidentali. L’ordine delle lettere dell’alfabeto armeno segue, per quelle che hanno corrispondenza, l’ordine di quello greco. La scrittura procede da sinistra a destra, come nelle altre lingue indeuropee.



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