Gli ultimi anelli della catena by Fedora D'Anzeo

Gli ultimi anelli della catena by Fedora D'Anzeo

autore:Fedora D'Anzeo [D'Anzeo, Fedora]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788893432795
editore: AUGH!
pubblicato: 2021-12-12T23:00:00+00:00


Capitolo IV

Ancora per qualche minuto l’accompagnò la sensazione di vivere in un mondo ovattato. I colori di quella mattina acquosa, le auto, i clacson, la pioggia che ticchettava sui vetri dell’auto, tutto era avvolto in una specie di bolla che ne attutiva gli effetti: i colori erano sfumati e i rumori arrivavano come da lontano. Guidò automaticamente fino alla questura, ormai la macchina sarebbe potuta andarci da sola. Fu quando parcheggiò che la bolla svanì di colpo, assieme a un tonfo e al rumore di vetri rotti.

Un’auto ne aveva tamponato un’altra e adesso il conducente colpito era sceso e aveva iniziato a inveire contro la guidatrice che gli era andata addosso. Lo spirito di servizio si fece avanti e Alessia si diresse verso i due che stavano litigando. Non fu difficile calmare gli animi ma la magia che aveva coltivato fino a quel momento scomparve, cacciata dalle urla di un uomo arrabbiato e dal pianto di una neopatentata che non aveva superato la prova della prima uscita con l’asfalto bagnato.

Quando entrò nel suo ufficio era di nuovo il commissario Licata e chiamò subito l’assistente capo Leo Visconti per ragguagliarlo delle sensazionali scoperte di Giulio l’hacker.

«Hai dormito bene? Sembri molto riposata».

Le prime parole di Leo le ricordarono per un attimo che aveva passato la più bella notte degli ultimi sei anni. Ma non era il momento di indugiare su quei pensieri.

«Sì, mi sento anche io molto riposata ma forse stanotte non dormirò altrettanto bene».

Gli raccontò di come Giulio tenesse sotto controllo il telefono di Stefano Martini e di quel contatto, non sapeva se uomo o donna, che aveva manifestato tanto nervosismo una volta venuto a conoscenza del ritrovamento di tracce di DNA sul corpo della vittima. Gli raccontò, infine, le sue conclusioni.

«Voglio sperare che tu non abbia ragione. Come facciamo a incastrare questa persona?».

«Oggi il magistrato dovrebbe decidere per le intercettazioni. Dovremmo prendere tempo per il confronto con il DNA e aspettare di intercettare noi qualche conversazione. Il tizio o tizia che sia mi sembra piuttosto nervoso, si farà sentire presto».

Si guardarono senza dire niente, poi Alessia riprese: «Abbiamo il numero di questa persona, dobbiamo sapere a chi corrisponde. Cerchiamo i filmati delle telecamere di sorveglianza della zona, magari hanno ripreso qualcuno mentre entrava nel portone. Funzionano le telecamere, da quelle parti?».

Leo scosse la testa. Era un problema che si portavano dietro da tempo, telecamere disseminate ovunque ma solo la metà funzionava, e male. Delle poche veramente in funzione, la maggior parte restituiva immagini poco chiare. E non c’erano mai le risorse per intervenire e installare degli aggeggi che facessero il loro dovere.

Alessia si spazientì, prese dalla borsa il foglio con il numero del contatto misterioso e lo passò al collega: «Intanto vediamo chi è. Poi facciamoci venire in mente un’idea per provare la sua presenza qui. O per perdere tempo con Martini e aspettare di averlo sotto controllo. E poi c’è un’altra cosa».

«Che altro?».

«Stefano Martini passava regolarmente dei soldi a Theresa. Ha iniziato circa sei mesi fa, bonifici da almeno mille euro ogni volta, come se la mantenesse».



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