Hit list by Hamilton Laurell Kaye

Hit list by Hamilton Laurell Kaye

autore:Hamilton, Laurell Kaye [Hamilton, Laurell Kaye]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Ro
editore: Nord
pubblicato: 2015-01-14T16:00:00+00:00


25

Prima di poter tornare all’indagine dovevo farmi la doccia, dato che ero imbrattata da capo a piedi di liquido denso e vischioso, che si seccava molto in fretta e poi era arduo da detergere, come mi aveva insegnato l’esperienza. Non volevo di certo rivestirmi in quelle condizioni, né tantomeno desideravo trovarmi a dover spiegare agli sbirri di cosa fossi incrostata e perché, quindi ero nella doccia quando Ethan bussò alla porta del bagno.

«Anita...» Il fragore della doccia coprì la sua profonda voce tigresca, perciò chiamò e bussò di nuovo: «Anita!»

Chiusi i rubinetti, mi asciugai il viso e presi la Smith & Wesson dal portasapone, che sarebbe dovuto servire a mantenere asciutto il sapone durante la doccia: alcune piccole pistole vi si adattano perfettamente. «Che succede?» domandai, con l’asciugamano in una mano e la pistola nell’altra. Avrei avuto il tempo di avvolgermi i capelli? La risposta di Ethan me lo avrebbe rivelato.

«C’è un marshal alla porta, e io non posso aprire in queste condizioni.» Ethan aveva assolutamente ragione, visto che era ancora in forma ibrida. Anche se per la legge i licantropi sono cittadini con un problema di salute, per la polizia sono un pericolo per la salute pubblica, e certi sbirri prima sparano, poi lasciano che Dio e la burocrazia si occupino delle conseguenze.

«Arrivo.» Riposi la pistola nel portasapone, per potermi avvolgere i capelli nell’asciugamano. Mi avvolsi un altro telo intorno al corpo senza prendermi la briga di asciugarmi troppo.

Non volevo che qualche marshal troppo zelante intravedesse fra le tende una tigre mannara e pensasse di dovermi salvare. Se uno sbirro avesse sparato a Ethan, o se io avessi dovuto sparare a uno sbirro per salvare Ethan, ne sarebbero derivate schifezze di ogni genere.

Con l’asciugamano annodato e la mano sinistra a sostenerlo per ogni evenienza ero decente per quanto possibile senza perdere tempo a rivestirmi. Per salvare il mio pudore non valeva la pena rischiare che sparassero a Ethan. Così, con asciugamano e pistola, aprii la porta. «Entra in bagno.»

«Devo nascondermi?» replicò Ethan, perplesso.

«No, devi soltanto evitare di farti vedere mentre spiego al marshal che sei uno dei buoni.»

Ethan snudò le zanne nel suo sorriso felino. «Sono uno dei buoni?»

Mi concessi il tempo di sorridergli mentre qualcuno bussava alla porta con molta decisione. «Certo che lo sei. Entra.» Feci un cenno con la pistola.

Per accontentarmi e varcare la soglia senza urtare l’architrave, Ethan fu costretto a chinarsi.

Mentre lui richiudeva la porta del bagno, io mi recai a quella d’ingresso. «Chi è?»

«Anita, sono Bernardo.»

Rimasi immobile per un momento. Avevo visto Bernardo l’ultima volta a Las Vegas, quando lui, Edward e un altro marshal stavano braccando un serial killer soprannaturale. Prima di avere il distintivo aveva lavorato con Edward come mercenario, cacciatore di taglie e sicario.

Con la pistola abbassata, girai la chiave nella serratura e aprii la porta. L’asciugamano scelse proprio quel momento per scivolare giù e costringermi ad afferrarlo.

«È proprio così che mi piace essere accolto da una donna», esordì Bernardo.

Gli scoccai un’occhiataccia. Anche se l’asciugamano appeso al seno copriva i capezzoli, si vedeva molto più di quanto avessi avuto intenzione di mostrare.



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