I delitti di Alice by Guillermo Martínez

I delitti di Alice by Guillermo Martínez

autore:Guillermo Martínez [Martínez, Guillermo]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Marsilio
pubblicato: 2021-03-27T09:16:12+00:00


Diciotto

«Lei pensa che i sospetti di Petersen vadano nella direzione di Albert Raggio e della moglie?» chiesi a Seldom mentre scendevamo le scale.

«No, non credo che la sua risposta sia da prendere alla lettera. E comunque non ci sono solo le coppie di sposi, ci sono anche le coppie di amanti» disse Seldom. «La volta scorsa abbiamo fatto a modo tuo, caro, e questa volta facciamo a modo mio» aggiunse in falsetto, con un sorriso ironico.

«Così verrebbe meno il movente, però. Una coppia di amanti non avrebbe motivo di scagliarsi contro Carroll. Invece lo avrebbe una coppia di sposi, magari con una bambina alla quale un pedofilo si è avvicinato approfittando proprio della storia di Alice o di qualche trucco inventato da Carroll. Un pedofilo che l’ha traumatizzata…»

Seldom si fermò e rimase a fissarmi.

«Ha parlato con Laura Raggio?»

«No» risposi. «Stavo pensando a un racconto che ho letto da ragazzino, Se morissi prima di svegliarmi. Ma perché?»

«Albert e Laura avevano una figlia, Albertina, che era buffa e bella, e molto intelligente, come la madre. Era una delle migliori alunne della sua scuola. Si innamorò dei libri di Carroll. E il giorno prima del suo dodicesimo compleanno, misteriosamente, si suicidò.»

«Si suicidò?»

Seldom assunse un’espressione grave e annuì.

«Si gettò nel fiume, da un ponte. Fu la ragione che li spinse a unirsi alla confraternita, credo. Continuavano a mostrarmi i libri di Carroll appartenuti alla figlia, con le sue annotazioni e i suoi disegni, a parlarmene al presente, e io pensavo che fosse viva. Poi Richard e Raymond mi raccontarono di quel suicidio rimasto senza una spiegazione. Però non credo che Petersen stia pensando a loro, e fu lui a condurre le indagini quindi ne sa più di me» concluse. «Ha un momento? Può accompagnarmi da Waterstone? Vorrei consultare un libro.»

Eravamo a pochi passi. Lo seguii e insieme a lui entrai nella libreria e arrivai al corridoio laterale che conduceva agli scaffali dei classici. Erano in ordine alfabetico. Seldom si chinò per cercare la lettera W e con un’espressione trionfale tirò fuori un librino, Lord Arthur Savile’s Crime di Oscar Wilde.

«Speravo proprio di trovarlo, penso che lo facciano ancora leggere alle scuole superiori» disse. Lo aprì più o meno a metà e iniziò a sfogliarlo velocemente. Pareva che gli interessasse qualcosa che avrebbe riconosciuto subito, come un odore.

«Ecco…» disse quando ci arrivò. «Il paragrafo è questo, eppure… A volte le frasi spariscono dai libri. Ricordavo che Lord Arthur Savile decideva di usare l’aconitina e anche che ne descriveva gli effetti, invece…»

Gli chiesi di passarmi il libro e lessi. «Lord Arthur era confuso da tutti quei termini tecnici e pentito di non avere tratto più profitto dai suoi studi a Oxford. Ma la spiegazione delle proprietà dell’aconito che aveva trovato nel secondo volume di Erskine, accurata, completa e resa in un inglese perfetto, lo aveva comunque persuaso che quello era il veleno che faceva al caso suo. Era molto rapido, quasi istantaneo, e somministrato in capsule gelatinose risultava insapore al palato.»

«Non so che frase stia cercando»



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