I giorni del labirinto by Isabella Montini

autore:Isabella Montini [Montini, Isabella]
La lingua: ita
Format: epub
editore: BOMPIANI

24.

Una ventina di occhi curiosi si girarono all’istante a guardarli come attirati da una calamita quando Giorgio e Alice entrarono insieme mano nella mano all’Old Fox.

Il pub era uno dei suoi locali preferiti e sperava che piacesse anche a lei. Era grande, immenso per essere così in centro. E soprattutto a una certa ora tutti i tavoli venivano spostati contro le pareti e si poteva ballare senza dover andare in discoteca. Quella sera c’era musica dal vivo. La band stava provando gli strumenti e i microfoni. L’atmosfera era già calda. Non sarebbe stato per niente male.

Axel alzò la birra verso di lui – o verso di lei? – ma evitò di fare apprezzamenti fuori luogo su Alice. A Giorgio non piaceva sentirsi osservato, ma quella sera era inevitabile. Se l’era cercata e lo sapeva. Si era ben guardato in passato dal presentare una ragazza ai suoi amici. Figuriamoci portarla a serate in cui ci sarebbero stati tutti in una volta sola. Con Alice però poteva sopportare la loro curiosità. E non aveva voglia di passare quella serata senza di lei. Dopo aver passato la nuova arrivata ai raggi X e l’interrogatorio di rito, ognuno tornò per fortuna a pensare agli affari propri, così Giorgio e Alice presero posto al tavolo con Axel.

Di fronte a loro l’alto bancone di legno scuro ospitava una fila impressionante di spillatrici, con birre da tutto il mondo. Alle loro spalle erano esposti lunghi scaffali di bicchieri, fra cui spiccava la collezione personale di boccali che Roberto, il baffuto proprietario del pub, portava a casa come reliquie dai viaggi per i festival della birra in giro per il mondo.

Giorgio prese una birra belga per sé e ne offrì una ad Alice. A riempire i tavoli arrivarono hamburger e patatine, anelli di cipolle e spiedini. Axel era in splendida forma e continuava a fare battute. La musica cominciò dopo le candeline e i regali. E lui si lasciò andare, godendosi la serata, Alice e i suoi amici.

Dopo aver ballato diverse canzoni ordinò un’altra birra, scroccò una sigaretta e uscì fuori a fumare. Alice si gettò la giacca sulle spalle e lo raggiunse. Per sedersi scelsero l’ultimo gradino della statua in mezzo alla piazza. Lei gli si accoccolò vicino, infreddolita, bevve qualche sorso di birra e poi buttò lì:

“Potresti raggiungere tuo fratello, dopo la festa.”

Lui la guardò di traverso, senza dire nulla. Perché faceva così? Sapeva che doveva andare da Axel a dormire. Alice non aveva nominato suo padre, ma lo aveva comunque irritato, proprio allora che nella mischia del pub finalmente si sentiva un po’ come gli altri. Adesso che riusciva a non pensarci, ci si metteva lei. La ignorò e continuò a fumare. Lei non se la prese e lo punzecchiò di nuovo.

“Ti facevo più coraggioso, Beast.” Poi gli bevve sotto il naso due sane sorsate di birra e aggiunse con gusto un bel “Ci voleva proprio”. Si tolse la sciarpa rossa e gliela sventolò davanti, a metà fra torero e danzatrice del ventre.

“Prendi il toro per le corna,” lo istigò, un attimo prima che lui la acchiappasse per baciarla.

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