I soldi della P2 by unknow

autore:unknow
La lingua: ita
Format: epub
editore: Paper First
pubblicato: 2021-06-14T22:00:00+00:00

Decenni dopo, la storia è diversa

Questa, dunque, la versione ufficiale, recepita nei processi con il sigillo delle sentenze: l’idea di coinvolgere Francesco Miano era stata del colonnello Ferretti ed era stato sempre lui ad attivare, quale tramite, il direttore del centro clinico del carcere.

Quella storia, sacralizzata per decenni negli atti processuali, venne brutalmente destituita di fondamento dopo più di un trentennio, a gennaio 2017. Galeotta, in quel tempo, fu la pubblicazione del libro Tutti i nemici del procuratore, a firma di Paola Bellone. L’aspetto più importante del volume fu di riportare in modo diretto il punto di vista autorevole di alcuni magistrati che con Caccia avevano collaborato: punto di vista sconosciuto ai processi. Il principale fra questi è Marcello Maddalena, che, come già detto, era probabilmente il più fidato e capace fra i sostituti del procuratore. Per dire dell’affidabilità dell’autrice nel riportare le parole di Maddalena, è sufficiente segnalare che alla prima presentazione del volume effettuata a Torino, proprio nel palazzo di giustizia intitolato a Bruno Caccia, fu relatore Marcello Maddalena, intanto divenuto procuratore generale. Questo il passo clamoroso del libro:

Chiuse le piste del terrorismo, dei petroli e dei casinò[34], a livello processuale le indagini sono «a un punto morto». In realtà si sono sbloccate già a luglio, ma non ufficialmente: prima, grazie a un confidente, poi, in modo decisivo, grazie all’attivazione, di nuovo, dei servizi segreti. Lo spiega per la prima volta oggi Marcello Maddalena, allora sostituto procuratore a Torino impegnato nelle indagini sulla criminalità organizzata. All’indomani dell’omicidio viene contattato dal maresciallo Angelo Incandela, ufficiale della Polizia penitenziaria. «Santo Miano ha qualcosa da dire sull’omicidio del Procuratore». Siamo ancora a livello di possibili confidenze, le collaborazioni sono lontane da venire. Marcello Maddalena si rivolge a un ufficiale che con i confidenti ha dimestichezza, ma di Santo Miano non si fida. Se Santo Miano sa qualcosa, deve saperlo anche il fratello maggiore, Francesco detto Ciccio, detenuto al centro clinico del carcere delle Nuove, a Torino, dove svolge le funzioni di scrivano. L’ufficiale a cui si è rivolto Maddalena attiva il Sisde. Il colonnello Pietro Ferretti sarà il primo agente dei servizi nella storia d’Italia a deporre in un processo, dichiarandosi domiciliato presso la Presidenza del Consiglio e giurando di dire tutta la verità e nient’altro che la verità. È lui a chiedere a Marcello Maddalena il permesso per un colloquio in carcere con Ciccio Miano. Il contatto avviene il 15 luglio 1983[35].

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