(I-Team 05) Punto di Rottura by Pamela Clare

(I-Team 05) Punto di Rottura by Pamela Clare

autore:Pamela Clare [Clare, Pamela]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Fanucci Editore
pubblicato: 2020-04-14T22:00:00+00:00


19

Zach aveva appena tirato su la cerniera lampo dei pantaloni quando lo vide con la coda dell’occhio: il bagliore stellato della canna di un fucile. «Natalie, stai giù!»

Vestita solo di maglietta e mutande, Natalie si buttò nella sabbia.

Ancora senza camicia, Zach afferrò il fucile e prese posizione, esaminando il fianco della collina sottostante attraverso il mirino dell’arma. Ed eccoli: una unità degli Shadow Wolves. A giudicare dalla sua altezza, l’uomo alla guida era Chiago.

La prima emozione di Zach non fu di sollievo; fu di profondo disappunto.

Era finita.

Quel pensiero fu un brutto colpo, che si portò dietro un vuoto di apatia. Non era pronto a lasciarla andare. Non ancora.

Non è mai stata tua, McBride.

Si alzò in piedi e si tolse la sabbia dal petto. «Meglio che ti metta i vestiti, angelo. Stiamo per avere compagnia.»

«Compagnia?» Natalie afferrò la sua mimetica e se la infilò. «Trafficanti di droga?»

«Un’unità degli Shadow Wolves sta risalendo la collina, fucili in mano. Si direbbe che ci abbiano trovati.»

«Sul serio?» Per un attimo lo guardò a bocca spalancata, ma sorridente. Poi il sorriso svanì, e un’ombra le passò sul viso. «Dovresti scappare. Lasciami qua e vai. So che puoi farcela. Puoi fuggire. Non dirò nulla. Lo prometto.»

Zach si ritrasse, si tolse l’imbracatura dalle spalle e la posò, insieme alle sue due Glock. «Rilassati. Non ho motivi per scappare.»

«Ma...»

«Natalie, ascolta. Tratteranno il caso come qualunque altra incursione, perciò tieniti pronta. Nessuno ti farà del male, ma irromperanno di forza. Per quel che ne sanno, potrei essere un trafficante o un bajador, e tu potresti essere la mia complice. Vorranno mettere in sicurezza l’area.»

«Mettere in sicurezza l’area?» Sembrava confusa.

Zach si inginocchiò e rimosse il fodero del Ka-Bar dalla caviglia. «Vogliamo semplificare le cose a tutti, perciò posa il kalashnikov. Io mi disarmo e mi siedo qua sulle ginocchia con le mani dietro la testa. Ti conviene fare altrettanto, anche se dubito che saranno aggressivi con te quanto lo saranno con me.»

«Zach, ti prego, vai! Non potrei sopportare che tu...»

«Fermi! Agenti federali!»

Ma Natalie fece l’esatto contrario. Corse a inginocchiarsi davanti a Chiago lasciando scorrere un fiume di parole. «Sono Natalie Benoit. Sono stata rapita dagli Zeta, e quest’uomo mi ha aiutata a fuggire! Non è uno di loro!»

Se la situazione non fosse stata terribilmente seria, Zach sarebbe scoppiato a ridere. «Natalie, non mi faranno del male.»

«Metti le mani sulla testa!» La piccola alcova brulicò di agenti che avanzarono verso di loro con le armi spianate.

«Non ha fatto nulla! Mi ha aiutata a fuggire!»

Zach si sporse in avanti. «Natalie! Metti le mani sulla testa!»

Alla fine ubbidì, ma questo non servì a farla tacere. Continuò a supplicare gli agenti perché non lo arrestassero.

E Zach si accorse che almeno per un motivo si era auspicato che accadesse, perché finalmente poteva raccontarle la verità sulla sua identità.

L’attimo dopo venne perquisito.

Nessuno invece toccò Natalie.

Poi arrivò Chiago, che le si inginocchiò davanti. «Come si chiama?»

«So... sono Natalie Benoit, di Denver, in Colorado. Sono una giornalista del Denver Independent. Sono stata rapita da un bus a Juárez,



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