icerbox Chiesa diritti by Unknown

autore:Unknown
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Natale e il giustizialismo

In uno dei capitoli precedenti vi ho raccontato la storia di Natale. L’imprenditore sommerso dalla montagna di trucioli, spazzati poi via dalle dichiarazioni del boss pentito. Vi ricordate che vi ho detto di tenere bene a mente che Natale alla fine venne assolto dal reato associativo ma venne condannato per un reato minore?

Diciassette anni dopo, quella condanna – scontata con anche 6 mesi di credito di libertà nei confronti dello Stato – è tornata a farsi sentire.

In che modo?

Con le misure di prevenzione.

Che cosa sono?

Come dice il termine stesso sono provvedimenti che servono a prevenire la commissione di reati.

Si dividono in due, le misure di prevenzione personali e quelle patrimoniali.

Quelle personali sono il foglio di via obbligatorio, l’obbligo di dimora ecc., cioè una limitazione della libertà di movimento.

Quelle patrimoniali sono micidiali, perché permettono a determinate condizioni di portarti via l’intero patrimonio.

Non vi annoiate: dovete leggere perché sono poco conosciute, ma sono forse l’espressione più alta del giustizialismo esistente in questo paese. E state bene attenti perché ormai possono colpire chiunque.

Le misure di prevenzione sono state introdotte con la legislazione di polizia del 1800, sono state poi rivitalizzate e largamente usate dal Duce durante il periodo fascista.

Dal 1965 in poi la loro possibilità di applicazione è stata estesa a sempre più ipotesi di reato e la loro efficacia ormai ha ampliamente superato quella del periodo fascista.

A chi si applicano?

Inizialmente le misure di prevenzione patrimoniali, cioè quelle che comportano il sequestro e poi la confisca dei beni, sono state utilizzate per combattere la criminalità organizzata.

In buona sostanza si è detto: «Come facciamo a colpire i mafiosi?». Gli andiamo a prendere i beni e, per prenderglieli ci basiamo su un principio molto semplice: se tu sei indiziato di essere un associato a delinquere di stampo mafioso, possiedi la villa, la Maserati, l’appartamento al mare ecc. e dichiari zero o troppo poco, io deduco che tutti questi beni sono di provenienza illecita, ossia comprati con denaro frutto della tua attività criminale. Quindi te li porto via.

Come potete vedere non ho scritto se tu sei stato “condannato” per un reato di mafia, ma ho scritto “indiziato”.

Come potete ben capire c’è una gran bella differenza perché per dire che uno è un mafioso (o un ladro, assassino ecc.) cosa ci vuole? Per logica ci vorrebbe una sentenza, magari definitiva. E invece no. Siccome sono misure di prevenzione, ti dicono: «Non serve la sentenza, basta essere indiziato» che, tradotto in termini più semplici, vuol dire basta essere sospettato.

Ma sospettato in base a cosa?

Evidentemente in base alle indagini fatte dalla Procura delle Repubblica.

Procura della Repubblica che, per altro, è la stessa che richiede la misura di prevenzione.

Già così la faccenda suona “al limite”: cioè tu Stato porti via un intero patrimonio a un tale che non è stato ancora condannato. Però si è risposto, anche da parte della Corte Europea: «C’è la necessità di combattere la criminalità organizzata e quindi si può accettare un sistema simile che, all’evidenza, è molto poco rispettoso dei principi costituzionali».

Ma c’è un problema.

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