icerbox Ferrari parte by Unknown

autore:Unknown
Format: epub
ISBN: 9788893429382

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La scuola

LA scuola occupa una parte fondamentale nella vita degli adolescenti, motivo per cui un genitore dovrebbe essere complice e partecipe del percorso scolastico del figlio.

Ogni ragazzo predilige alcune materie e si dovrebbe approfondire che cosa preferirebbe studiare, esaminando insieme l’offerta formativa, permettendogli di scegliere, dandogli fiducia. Gli anni di studio, infatti, sono tanti ed è nostro figlio che dovrà impegnarsi. Offriamogli quindi la possibilità di seguire le sue inclinazioni.

Non dovremmo mai imporgli la scelta dell’indirizzo scolastico: il tema delle aspettative dei genitori è un vero e proprio ostacolo nel percorso dell’adolescente, che ha senz’altro un’idea su cosa fare, anche se da chiarire. L’intervento del genitore può quindi essere castrante: il ragazzo sta infatti strutturando il senso del sé e del proprio valore con i primi progetti che possono anche non essere condivisi dai famigliari, ma questo comportamento è assolutamente sano e corretto per la sua età.

A questo proposito, gli insegnanti potrebbero essere saggi consiglieri, considerato che oltre ad avere il quadro della situazione scolastica vedono quotidianamente i nostri figli interagire con i loro pari: potrebbero quindi avere una visione più ampia rispetto a quella di noi genitori. A parte qualche eccezione, infatti, in genere i professori riescono a inquadrare i punti più forti e quelli più deboli nell’apprendimento degli studenti. Inoltre, nel caso in cui permanga una grande confusione sul futuro percorso di studi, uno psicologo scolastico può dare un aiuto proficuo nella scelta.

È dunque sbagliato trasferire sul figlio i propri fallimenti, sperando che sia lui a raggiungere i traguardi mancati da noi. Il messaggio che gli verrà trasmesso sarà: «Tu sei il mio riscatto», facendogli avvertire un carico e una responsabilità pesantissimi. Qualora poi non riuscisse a realizzare i sogni dei suoi, si sentirebbe un fallito, rovinandosi la vita.

Purtroppo, ad alcuni interessa che il figlio vada bene a scuola e non venga rimandato solo per evitare quello che per la famiglia sarebbe uno scandalo, e se torna a casa con un’insufficienza arrivano addirittura a insultarlo. In queste situazioni l’adolescente si identifica nel risultato: «Io valgo solo se prendo un voto alto».

Utilizziamo l’esempio di Vincenzo, un uomo intelligente con una carriera strepitosa, ricca di successi e gratificazioni. Sua figlia Rachele, di sedici anni, ha sempre faticato a raggiungere anche minimi risultati scolatici e soffre di attacchi di panico che, con il tempo, sono aumentati. Invece di cercare di comprenderne le motivazioni e di aprire un dialogo attivo con lei, a ogni brutto voto Vincenzo si arrabbia e urla, trasmettendole ansia e disapprovazione.

Con questa pressione addosso, Rachele non solo non riesce a migliorare a scuola ma sta sempre peggio, finché ha un attacco di panico così grave da dover essere ricoverata in ospedale. In seguito a questo episodio le viene consigliato un percorso da uno specialista, con il quale – dopo tanta titubanza e diffidenza – la ragazza riesce a instaurare un rapporto di fiducia, confidandosi.

«Mio padre mi sta sempre con il fiato sul collo, appena entra in casa mi chiede com’è andata a scuola. Mi mette talmente tanta ansia che non riesco più a fare niente», confessa.

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