icerbox Giametta Nietzsche by Unknown

autore:Unknown
Format: epub

30 WB 51 sg.

31 WB 56.

32 F. Nietzsche, Umano, troppo umano, II e Frammenti postumi (1878-1879), Adelphi, Milano 1967, p. 290.

33 WB 77.

34 WB 80.

35 C.P. Janz, Vita di Nietzsche, vol. I, cit., p. 7.

Umano, troppo umano I e II

1. Umano, troppo umano in Ecce homo

Quando devo parlare di Nietzsche io non faccio l’errore che, secondo Mazzino Montinari, fanno molti, cioè di non prendere sul serio «la migliore e più attendibile biografia di Nietzsche che mai sia stata scritta», Ecce homo.1 Anzi, comincio sempre da quella. E così farò anche questa volta. Perché – ed è la ragione per cui è la migliore – in essa sono dette le cose essenziali in stile essenziale. Per questo le altre biografie, nei casi migliori, non fanno che svolgere ciò che è detto da Nietzsche o aggiungervi complementi e supplementi, per quanto importanti. Trattandosi di Umano, troppo umano, Ecce homo ci fornisce subito la definizione essenziale: «Umano, troppo umano è il monumento di una crisi».2 Una crisi, si sa, interrompe una continuità. Dunque non ha ragione Curt Paul Janz, autore di quella che a noi sembra la più bella biografia di Nietzsche, dopo o accanto all’autobiografia appunto,3 quando nega tale interruzione. Ma la cosa va sfumata. Janz ben riconosce che Umano, troppo umano segna per Nietzsche una «svolta»: «nella sua opera, come ampliamento tematico ed esaltazione dei suoi mezzi espressivi, e nella sua vita, come verifica e nuovo schieramento degli amici e degli ammiratori».4 Però nega «la tesi secondo cui Nietzsche […] avrebbe creato una frattura, aperto un periodo creativo del tutto nuovo e in effetti abbandonato o capovolto tutto quanto aveva scritto fino ad allora».5 Secondo Janz, «se per ottenere una tripartizione del suo breve periodo creativo si pone una cesura con Umano, troppo umano, si introduce in questo processo evolutivo continuo e profondamente coerente una tensione o addirittura una frattura, comunque una forzatura che non è possibile accordare con l’immagine storicobiografica di Nietzsche e che non promuove l’intendimento di Umano, troppo umano né della sua opera complessiva».6 Ci spiace contraddire un autore a cui dobbiamo molto insegnamento e godimento, ma l’«ampliamento tematico» e l’«esaltazione dei suoi mezzi espressivi», specie se collegati coi cambiamenti frattanto sopravvenuti nel clima culturale, come avviene in questo caso, nonché la «verifica» e il «nuovo schieramento di amici e ammiratori», dicono sulla «svolta» troppo poco; mentre, d’altra parte, non c’è bisogno di parlare di apertura di un «periodo creativo del tutto nuovo» e di «abbandono e capovolgimento di tutto quanto già scritto» per giustificare la crisi, svolta e frattura insieme, che Umano, troppo umano effettivamente rappresentò. Non comprendiamo come ciò possa non accordarsi con l’immagine storico-biografica di Nietzsche e ostacolare la comprensione di Umano, troppo umano, dal momento che a noi sembra vero proprio il contrario. La frattura, del resto, è comprovata da quello che segue: «Con quel libro», dice Nietzsche (paragrafo 1), «mi liberai da ciò che non faceva parte della mia natura». È chiaro dunque che fino ad allora egli era stato aggiogato a un carro che non era il suo.

scaricare

Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.