icerbox Handke jukebox by Unknown

autore:Unknown
Format: epub

Postfazione

In cammino verso il juke-box

Alla fine del Saggio sulla stanchezza Peter Handke lasciava intendere che ci sarebbe stato un seguito a quel piccolo ma nutrito libro. Con un po’ di malizia, l’autore preparava il lettore alla prossima puntata, gli segnalava cioè che avrebbe scritto un altro saggio per provarsi in un ulteriore Versuch o «tentativo» di descrivere un oggetto in via d’estinzione, anzi praticamente estinto, che a suo tempo aveva fatto epoca ed era stato importante non solo per lui ma per tutta una generazione: il juke-box.

Ora il Saggio sul juke-box è cosa fatta anche in italiano. Ma di un saggio inteso nel senso corrente del termine non si tratta, né c’era da aspettarsi qualcosa del genere dallo scrittore austriaco. E questo non tanto perché il sottotitolo del volume dichiara che il libro è un «racconto», quanto per il fatto che la vicenda narrata, la storia del farsi di un «saggio» che diventa altro, viene a svilupparsi in una personalissima ricerca del juke-box perduto e scomparso e risulta al tempo stesso un avviarsi verso la scrittura, un porsi «in cammino verso il juke-box», per parafrasare il titolo di uno studio heideggeriano sul linguaggio. Di questo cammino sulle orme dei ricordi, dove via via vengono evocati tanti momenti passati accanto a quella speciale macchina del suono liquidata dalla musica d’ambiente e dalle discoteche, meritano d’essere ripercorse le tappe più recenti che hanno portato l’artista a questa escursione attraverso gli spazi della memoria.

Dopo aver dato alle stampe L’assenza e Pomeriggio di uno scrittore, Peter Handke lascia definitivamente la casa di Salisburgo sul Mönchsberg, dove ha vissuto per nove anni, e nel novembre del 1987, libero da impegni famigliari, la figlia ormai cresciuta, parte per un lungo viaggio che lo porterà in diverse parti del mondo, dalla Jugoslavia alla Grecia, dall’Egitto al Giappone e quasi dappertutto in Europa. Nella seconda metà del 1988, in Friuli, scrive Das Spiel vom Fragen (Il gioco del chiedere), un lavoro teatrale. Per due anni non pubblica niente. Poi nel marzo del 1989, sempre senza fissa dimora, viene a trovarsi a Linares in Andalusia, e là realizza quel Saggio sulla stanchezza che anni prima aveva preannunciato in una nota inclusa nella Storia della matita. Qualche mese dopo, verso la fine dell’anno, è di nuovo in Spagna. Ha deciso di andare a Soria, una cittadina appartata, un luogo «fuori della storia», per stendere il Saggio sul juke-box a cui pensava da tempo in questa seconda fase della sua vita che l’ha portato a riconsiderare ciò che è stato significativo nel proprio percorso di uomo scrivente, a partire dagli anni della prima formazione, come testimonia sia il Saggio sulla stanchezza sia un lungo racconto intitolato La ripetizione, apparso qualche anno prima.

Siamo ai primi di dicembre del 1989. Da poco è crollato il Muro di Berlino. Nell’euforia generale che domina in Germania e in Europa, lo scrittore di lingua tedesca è stimolato a recarsi sul posto e a dare testimonianza di questo evento storico. Ma lui, pur vivendo questo grande momento,

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