icerbox Heyer Frederica by Unknown

autore:Unknown
Format: epub

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La mattina dopo, il marchese ricevette una lettera da parte di Frederica, nella quale lo ringraziava per il suo gentile interessamento ed esprimeva il proprio rammarico per i fastidi che aveva dovuto affrontare per colpa di Jessamy. Lui la apprezzò, ben sapendo che la cortesia con cui era scritta celava, o si sforzava di celare, una profonda mortificazione. Fu lei stessa a riconoscerlo quando, due giorni dopo, la incontrò a un ricevimento. In risposta a una domanda provocatoria di lui, Frederica disse: “Oh, no, non arrabbiata, bensì profondamente mortificata! Dopo tutte le mie assicurazioni… vi chiedo sinceramente scusa!”.

“Sciocchezze! Che colpa ne avete voi?”

“Oh, moltissima!” sospirò lei. “L’ho trascinato a Londra contro la sua volontà e l’ho trascurato per Charis. Non avrei dovuto lasciarlo così tanto in balia di se stesso.” Rifletté un istante e aggiunse con candore: “Anche se non penso gli sarebbe affatto piaciuto se gli avessi imposto troppo spesso la mia compagnia. A dire il vero lo avrebbe innervosito in modo insopportabile. È una… una persona molto solitaria, sapete. E anche questo è colpa mia: immagino che avrei dovuto fare perlomeno un tentativo di guarire questa sua tendenza”.

“Avreste sprecato il vostro tempo. Vorrei che mi spiegaste perché state dando tanta importanza a un episodio di nessun conto e assolutamente comprensibile. È ovvio che lui faccia così, in questo momento della sua vita, ma perché dovreste farlo anche voi?”

“Oh, non gliene do affatto!” si affrettò a dire lei. “Se si fosse rivolto a me invece che a voi, ne sarei stata assai divertita! Tuttavia, sono contrariata dal fatto che abbia coinvolto voi in questa faccenda. Sì, e anche se lui si arrabbia quando gli faccio delle domande e dice che è un affare che riguarda solo lui e non me, sono certa che voi abbiate pagato per i danni che ha provocato e questo non posso sopportarlo!”

“Nemmeno lui, e perciò mi sono limitato a prestargli la somma necessaria in cambio della promessa di ridurre un poco i suoi studi. Sì, so che voi ardete dal desiderio di restituirmi subito il denaro ma in questo caso, lasciate che ve lo dica, sareste davvero un’impicciona e se vi permettessi di farlo – e non ne ho intenzione – finireste per distruggere quanto di buono penso di aver ottenuto.”

Lei lo guardò, una calda luce di riconoscenza negli occhi. “Lo avete ottenuto davvero! Temevo che sprofondasse nell’abbattimento, come accade sempre quando combina un guaio, ma in questo caso è al settimo cielo più che disperato. Vorrei che aveste potuto vederlo quando si è presentato alla nostra porta con il vostro cavallo e mi ha chiamata fuori perché ne ammirassi la coda, la criniera e le zampe. Era così orgoglioso e felice! Non farò l’impicciona, ma almeno permettetemi di ringraziarvi!”

“No, questo argomento comincia ad annoiarmi. Ditemi, invece, chi è quell’elegante giovanotto con Charis.”

Gli occhi di Frederica si diressero verso la sorella, che stava ballando il valzer con un animato giovane gentiluomo, palesemente assai alla moda, e ancor più palesemente interessato a lei. “Il signor Peter Navenby.

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