icerbox Parks Questa by Unknown

autore:Unknown
Format: epub

“Io ho bisogno di giocare” mi dice Piovanelli senza giri di parole.

Sull’aereo da Roma a Brindisi, mi hanno rimesso a sedere vicino a Perotti. Lui ha di nuovo il posto vicino al finestrino, stavolta alla mia sinistra. E di nuovo ritira fuori il libro con grande determinazione. Sbirciandogli sopra la spalla vedo che è già a pagina settanta. Non ricordo di aver letto tante pagine così velocemente. Con questo ritmo, passerà il fine settimana più a Mosca che nell’Italia del sud. Alla mia destra c’è Marco Piovanelli, ventisei anni, uno di quelli che non giocano quasi mai. Solo grazie a sette infortunati più un paio di squalificati è riuscito a entrare nel secondo tempo contro la Fiorentina. Centrocampista di sinistra.

“Mi sembra che abbia giocato bene.” Parlo da diplomatico, d’accordo, ma anche sinceramente. Mi era sembrato ben messo e pieno di energie. Dava un’impressione di maggior padronanza rispetto al giovane Cassetti. Piovanelli ha la faccia rosea e birichina, gli occhi brillanti e i capelli a porcospino. “Mah, sì… me la sono cavata. Però uno ha bisogno di giocare con regolarità. Mica soltanto mezz’ora l’anno.” “Giocherà, domenica?” Secondo me, non vado neanche in panchina.” Spaparanzato sul sedile, mangia un pacchetto di patatine e continua a girarsi a parlare con Seric dall’altra parte del corridoio. Anche Seric ha giocato la sua prima partita di campionato a Firenze.

“È demoralizzante?”

Piovanelli fa spallucce. “Ci sono trenta giocatori, in rosa. Il mister ha le sue idee.” Poi aggiunge: “Vede… la società ha i suoi piani su certi giocatori. È inevitabile. Qualcuno deve restar fuori.”

Non ho capito cosa intendesse con questi piani della società su certi giocatori, ma ero sicuro che se glielo avessi chiesto avrei fatto la figura di quello nato ieri.

Seric si allunga per chiedermi: “Lei è inglese?” Vengo a sapere che, pur essendo di passaporto croato, in realtà questo ragazzo è cresciuto in Australia. Si chiama Anthony. Ci mettiamo a parlare in inglese. Come è strano sentire il suo accento di Sydney.

“Gli italiani… prendono tutta la faccenda troppo sul serio…” Ride.

Perotti è arrivato a pagina novanta. Gli chiedo di riassumermi la trama e resto disorientato da tutte le sue complicazioni. “Un libro deve prendermi fin dalle prime pagine,” mi spiega il mister. “In questo senso è come una partita di calcio quando non tifi per nessuna delle due squadre. Ti deve avvincere fin dai primi minuti, altrimenti non te ne importa niente.” Ma Perotti non legge solo thriller. “Mi è piaciuto molto Il nome della rosa. Però il film era uno schifo.” Sospira, poi ritorna ai suoi traffici di droga, a suoi missili e alle spie affascinanti. Nessuno ha ancora parlato della partita di domenica. Nessuno ha detto che cosa ne pensa della squadra avversaria o ha espresso un’opinione sulle nostre possibilità.

Durante il trasferimento in auto da Brindisi a Lecce, Agnolin si mostra disponibile a discutere degli aspetti finanziari. Lecce è a una cinquantina di chilometri a sud di Brindisi. La squadra ha un pullman che l’aspetta con relativa scorta di polizia. Noi viaggiamo su un’auto presa a nolo.

scaricare

Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.