icerbox Pirazzini Gattoterapia by Unknown

autore:Unknown
Format: epub

Due giorni dopo mi sveglia un messaggio di Matt che mi chiede se ci vediamo: deve parlarmi. Vuole incontrarsi con il famoso scrittore e cuoco, non so dargli torto. Gli rispondo che può venire a fare lo schiavo babilonese.

Da quando le cose girano bene è dura avere amici che hanno bisogno di parlare dei loro problemi. Devo molto a Matt, mi è sempre stato vicino, ma me ne sbatto di restituire il favore. Gli suggerisco di venire per pranzo, verso le 13.30; tanto è un malato di lavoro e non pranza mai. Invece si presenta in anticipo alla porta e apro senza accoglierlo perché devo controllare il finocchio sul fuoco.

«Che si mangia?» dice entrando in cucina.

«Che hai? Hai un aspetto orribile.»

«Dormo poco, te l’ho detto», sospira. Aspira dalla padella.

«Pappardelle all’anatra. I volatili sono la preda preferita dei felini metropolitani», gli faccio l’occhiolino. Annuisce e mi sorride ma si vede che non ci crede.

Stappa la bottiglia di Chardonnay che ha portato mentre faccio rosolare gli straccetti di petto d’anatra nel soffritto di cipolla, carota fine (poca) e finocchio e poi spruzzo il tutto con un bicchiere di Merlot. Quando si sta riducendo aggiungo il sugo di pomodoro.

«Allora, che è successo?»

«Chi ha detto che è successo qualcosa?»

«Volevi parlarmi, no?»

«Deve succedere qualcosa per fare due chiacchiere? È un po’ che non ci vediamo.»

«Ci vediamo tutti i giorni.»

«Ci-vediamo-ci-vediamo. Tu e io. Senza quella calzamaglia da froci.»

«Matt?»

«Sì?»

«La sto indossando in questo momento sotto la giacca.»

«Puoi avere anche le penne dell’anatra nelle mutande. Avevo solo voglia di fare due chiacchiere, tu e io.»

«È quasi pronto, apparecchia», dico mentre scolo la pasta.

Faccio saltare le pappardelle; lui sorseggia lo Chardonnay e guarda fuori dalla finestra. È venuto per parlare di problemi, come faccio a farlo sloggiare?

«Ottime», dice alla prima forchettata, «ottime come sempre», sembra anche più di buonumore. Ovvio, le pappardelle all’anatra fanno felici tutti i gatti del mondo. Provate a cucinarle al vostro e vedrete come reagirà.

«Il finocchio è quello che conta nella ricetta», dico. Il finocchio è importante perché fa convergere il sapore della cipolla verso quello dell’anatra. Senza c’è una punta di acidità di troppo. Scusate, riprendo.

«Be’, l’anatra fa la sua cazzo di parte.»

Brindiamo all’onore dell’anatra e proseguiamo il pranzo aggirando il vero motivo della sua visita, almeno fino al caffè. Gli apro davanti agli occhi il cofanetto delle cialde perché ne scelga una.

«Grrr o Aura?» dice. «Grrr o Aura?» ripete mostrandomi fra le dita due cialde di colore diverso. Sono un po’ sorpreso, non ci avevo neanche fatto caso ai nomi dei caffè, li avevo presi perché erano i più cari del negozio. «Aura», Matt legge il retro della cialda, «“il caffè che al primo sorso vi cullerà in un luogo fatato della vostra mente dove sarete soli con il piacere”. Per me Grrr, “il caffè che risveglierà i vostri istinti e ruggirete di fronte al mondo”.» Posiziona la cialda nella macchinetta. «Voi pubblicitari dovrebbero mettervi in galera per dare tante false speranze alla gente.»

«Non è colpa mia, io ero una schiappa», dico. «Ma ora sono un altro uomo.

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