icerbox Riley sole by Unknown

autore:Unknown
Format: epub

26

Cecily si svegliò di soprassalto e per pochi, magnifici secondi non ricordò nulla di quanto era accaduto quella mattina. Poi la realtà tornò ad affacciarsi alla sua mente. Si alzò dal letto, andò ad aprire la finestra e vide l’immagine ormai familiare della soffusa luce pomeridiana che brillava sui prati tra le acacie. Voltò le spalle al panorama e andò a sedersi ai piedi del letto.

«Che cosa farò adesso?» sussurrò, posandosi di riflesso le mani sul ventre. Era davvero possibile che un unico momento d’amore con Julius avesse generato la minuscola vita che ora cresceva dentro di lei? Forse il medico si era sbagliato. Dopotutto non poteva guardarle dentro la pancia: non aveva prove che fosse davvero incinta. Forse si trattava davvero di una forma di malaria (una diagnosi che a quel punto le sembrava preferibile), oppure di un’intossicazione alimentare, o di qualsiasi altra cosa, purché non quella che aveva detto lui.

Ma Cecily ricordava i discorsi di Mamie, e dovette ammettere che i suoi sintomi erano proprio identici a quelli della sorella, senza contare che nell’ultima settimana aveva anche avvertito uno strano formicolio ai seni, che si erano ingrossati. Come pure i fianchi. Ecco perché l’abito indossato la sera prima le stava tanto stretto. E poi c’era il ciclo, che non aveva più avuto da quando era partita da New York, e la nausea...

Sentì bussare piano alla porta.

«Buana sveglia?» Muratha fece capolino, guardandola con i suoi occhi vispi.

«Sì, entra.»

«Io aiuto a vestire e poi a scendere per tè con padrona, d’accordo?»

«Mi vesto da sola, grazie. Avverti Kiki che scenderò tra pochi minuti.» Aveva il terrore che, vedendola nuda, la domestica avrebbe notato i cambiamenti del suo corpo.

Kiki la aspettava in salotto, uno spazio ampio e dai soffitti alti, con il pavimento di parquet lucidato, objets d’art disseminati ovunque e alcune comode poltrone di fronte a un caminetto che con ogni probabilità non era mai stato acceso.

«Entra pure, tesoro, e chiudi la porta» le disse Kiki da una poltrona. «Il tè possiamo anche servircelo da sole, non credi? Dobbiamo parlare, e immagino tu preferisca un minimo di riservatezza.»

«Sì, grazie» rispose Cecily, notando l’alzata d’argento carica di delicati tramezzini, scones e dolci. Sembrava tutto delizioso, ma le bastò guardarli per sentirsi lo stomaco in subbuglio.

«Ti ho fatto preparare una tisana allo zenzero. È ottima per le nausee mattutine. Vieni, accomodati.» Kiki indicò la poltrona davanti alla sua, poi riempì una tazza di porcellana con un liquido arancione chiaro. «Provala. Quand’ero incinta mi ha salvato la vita.»

Per quanto abbattuta e piena di vergogna, Cecily si incuriosì dell’accenno di Kiki a quella fase della sua vita. Sapeva che aveva dei figli, più o meno suoi coetanei, ma la madrina non ne parlava mai. Assaggiò un piccolo sorso di tisana. Era bollente e le bruciò la gola, ma il sapore era buono.

«E ora, tesoro, cerchiamo di decidere il da farsi.» Kiki appoggiò la sua tazza sul tavolo e si accese una sigaretta. «Posso chiederti chi è il padre? Forse il tuo ex fidanzato?»

«No, lui...» Cecily inghiottì a fatica.

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