icerbox Stamegna Silenziosi by Unknown

autore:Unknown
Format: epub

Via Europa

Tra il 1953,con la costruzione della strada statale “Flacca”, tracciata sul vecchio percorso dell’antica strada consolare, ed il 1960, con l’abbattimento dei Bastioni dell’Annunziata, a Gaeta Medievale, per opera del sindaco Pasquale Corbo, si delineò la struttura moderna della città di Gaeta. Fu in quegli anni che vide la luce Via Europa, un’importante strada di collegamento tra la Via Flacca ed il centro cittadino, la quale, pur essendo relativamente giovane, ha, anche lei, i suoi spiriti.

Una sera, a cena, un amico di famiglia, F. T., mi raccontò un episodio verificato in casa dei suoi genitori, in quella strada, quando lui era ancora ragazzo.

Era una bella sera di primavera ed F. era tornato presto dal lavoro.

La casa era vuota e regnava un silenzio irreale. In fondo, abitando in una strada trafficata, in un appartamento, dove, con due sorelle sposate ed una miriade di nipoti sempre intorno, era difficile avere un pò di pace, un pomeriggio solitario, in silenzio, era l’ideale. Dopo aver fatto la doccia, aveva indossato pantofole e pigiama e si era accomodato sul divano, davanti alla TV.

La pace non durò molto. Il pianoforte del salotto iniziò a suonare. Prima in sordina, una nota alla volta, poi sempre più forte.

Terrorizzato, F. saltò in piedi e, senza pensare, si calò dal balcone, che si trovava al primo piano del palazzo, in strada.

Da allora non volle rimanere più in quella casa, da solo.

A confermarmi l’episodio ci pensò, alcuni giorni dopo, sua sorella, la quale mi disse che le avevano raccontato di episodi del genere, capitati anche a sua madre e a sua sorella. Tuttavia, in famiglia, non riescono a spiegarsi il motivo delle presenze, visto che la casa è stata abitata solo da loro ed il pianoforte è stato acquistato per far studiare la sorella maggiore. L’importante per tutti, però, è che rimangano episodi isolati e senza conseguenze.

***

Un’altra testimonianza, mi è stata data da F.A., un abitante della zona alta di Via Europa, nei pressi della parrocchia della Madonna di Porto Salvo.

L’uomo viveva in affitto in un appartamento di un condominio di tre piani. In quattro anni, non era mai accaduto nulla di insolito in casa, o, almeno, né lui né i membri della sua famiglia si erano mai accorti di nulla. Tuttavia, un pomeriggio di qualche settimana fa, F. si accorse che la porta del locale, adibito a lavanderia, era aperta. Borbottando per la disattenzione della moglie e dei figli, la chiuse. Si voltò per andar via e la porta si riaprì, da sola. Con forza, F. la richiuse e la porta si riaprì pochi secondi dopo.

Pensando fosse un problema di serratura, l’uomo chiuse la porta a chiave e tornò alle sue faccende.

La sera, F. trovò la porta di nuovo aperta.

Chiese alla famiglia se qualcuno fosse entrato nella stanza, ma nessuno aveva utilizzato il locale.

Chiuse a chiave la porta, nuovamente, ma nei giorni che seguirono si verificò lo stesso fenomeno, tanto che la moglie, impaurita, preferì fare il bucato dalla suocera, piuttosto che entrare nella stanza.

F. chiese al padrone di

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