Il Bacio Cremisi by ADRIAN Lara

autore:ADRIAN Lara
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788865080221
editore: Abyssinian

CAPITOLO 20

Tess asciugò gli ultimi piatti della cena e li ripose nello scomparto accanto al lavandino. Mentre chiudeva nel contenitore di plastica quello che era avanzato del pollo al marsala, percepì un paio d'occhi alle sue spalle.

«Mi stai prendendo in giro» disse, voltandosi per guardare la bestiola uggiolante ai suoi piedi. «Harvard, hai ancora fame? Ti rendi conto che praticamente non hai smesso di mangiare da quando sei arrivato qui?»

Le sopracciglia cespugliose del terrier si incurvarono sopra i suoi occhi color cioccolato e le sue orecchie si drizzarono mentre inclinava la testa in modo adorabile. Quando questo non la indusse a muoversi abbastanza in fretta, la inclinò nell'altra direzione e sollevò una zampa da terra.

Tess rise. «D'accordo, spudorato seduttore. Ti darò un po' di roba buona.»

Andò a prendere la piccola ciotola che lui aveva ripulito della seconda porzione di cibo per cani in scatola. Harvard le trotterellò dietro, seguendo ogni suo passo. Era stato incollato al suo fianco tutto il giorno, la sua nuova ombra da quando lei aveva preso la decisione di portarlo a casa in modo da poterlo tenere d'occhio meglio.

Non l'aveva mai fatto prima con i suoi pazienti, ma d'altra parte non aveva nemmeno mai usato le sue mani per guarirne uno. Harvard era speciale e sembrava essersi attaccato a lei allo stesso modo, come se sapesse che oggi lo aveva salvato da morte certa. Dopo una serie di fluidi endovena, del cibo e un bagno antipulci, era come nuovo. Non aveva avuto il cuore di lasciarlo solo nei canili vuoti della clinica dopo tutto quello che aveva passato. Aveva deciso che era il suo nuovo migliore amico.

«Ecco qua» disse lei, tagliando dei pezzettini di pollo cotto e facendoli cadere nella sua ciotola. «Vedi di andarci piano stavolta, d'accordo?»

Mentre Harvard si dava da fare col cibo, Tess mise il resto degli avanzi nel surgelatore, poi si voltò e si versò un altro bicchiere di chardonnay. Si diresse in sala, dove aveva lasciato a metà la sua scultura. Lavorare di nuovo con la creta le aveva dato una bella sensazione, in particolare dopo gli strani ultimi due giorni - e notti - che aveva passato.

Anche se non si era messa a pensare a cosa avrebbe realizzato, Tess non fu sorpresa quando il grumo di creta marrone chiaro iniziò ad assumere una forma familiare. Fino a quel momento era rozza: solo l'impressione generica di una faccia sotto le arruffate onde di folti capelli che aveva scolpito nell'argilla. Tess sorseggiò il suo vino, sapendo che se fosse tornata per continuare non avrebbe fatto che restarne ossessionata e lavorarci tutta la notte, incapace di distogliersene finché il pezzo non fosse stato terminato.

Non che lei e Harvard avessero progetti migliori o cose del genere.

Appoggiando il bicchiere sul tavolo da lavoro, Tess tirò a sé il suo sgabello a rotelle e si mise a sedere. Iniziò a dar forma alla faccia, usando un filo taglia-argilla per modellare con delicatezza l'inclinazione della fronte e delle sopracciglia, passando poi al naso e gli zigomi. In

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