Il cannocchiale del tenente Dumont by Marino Magliani

Il cannocchiale del tenente Dumont by Marino Magliani

autore:Marino Magliani [Magliani, Marino]
La lingua: ita
Format: epub
editore: L'orma editore
pubblicato: 2021-04-13T22:00:00+00:00


Gallinara

Piane coltivate, lungo il fiume Centa. Giurisdizione di Albenga. E sempre più caldo, quello umido, di fine termidoro, ogni tanto qualche tuono promette, il cielo si nasconde dietro un tendone sporco e si scuote, poi passa in cavalleria.

Capita di vedere un gozzo, i pescatori al lavoro calano le reti, uno sta ai remi, l’altro a prua ordina la virata.

Un giorno, ricorda la fonte, si sono portati talmente sulla costa che si sentivano persino le voci dei pescatori sul gozzo, cantilene di canzoni, i tonfi delle onde e quelli delle pietre a bagno per smuovere i pesci e farli finire nella rete.

Dumont aveva aspettato che se ne andassero e si era andato a gettare in acqua. Ha cercato granchi e ricci, polpi: nulla. Non sarebbe più uscito da là sotto, la buona pulizia da ogni sporcizia, e il salso che disinfetta e raspa la pelle, alla fine s’erano fatti tentare anche loro. Urruti s’è pulito le cavità dell’udito, guardingo perché non è un buon nuotatore; Lemoine, i movimenti di un anziano, ha dato quattro bracciate e tossito.

Il mare visto dal mare, i loro corpi sollevati dalle onde e il risciacquo tra gli scogli, e poi farsi asciugare dall’aria salata, da quanto non lo facevano. Urruti ha catturato e ucciso un granchio, ma dopo averlo assaggiato con un morso l’ha sputato.

Sei lì perché sei scappato a un accerchiamento a ventaglio, c’erano ronde ovunque, chiudevano i ponti, levante e ponente, e non hai avuto altra scelta. Queste ronde ti ignorano, la presenza di disertori francesi non è prevista, cercano piuttosto bracconieri, borsaioli, e tuttavia effettuano setacci talmente metodici e mirati che ti persuadi di averla scatenata tu la caccia. Per ultimo se non stai attento vieni spinto verso le piane coltivate, le spiagge coi gozzi, le case, il commercio, la via Aurelia, i carri, i dazi, gente armata.

A Lemoine la rinfrescata ha fatto bene, ci sono erosioni, Dumont dice che ci si potrebbe vivere mesi là sotto, innervositi dal salino, a cibarsi di ricci e crostacei, e uscire giusto per procurarsi acqua dolce… Non mancano segni di bivacchi, stracci, legname. E quell’odore che si sentiva tra i rotoli di gomene sulla Carrère.

Più avanti, tra la costa e l’orizzonte emerge l’ostacolo della Gallinara, l’isola dal profilo di tartaruga, il collo lungo e la testolina verso ponente.



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