Il canto del pendolo by Iosif Brodskij

Il canto del pendolo by Iosif Brodskij

autore:Iosif Brodskij
La lingua: ita
Format: mobi, epub
Tags: archivio ladri di biblioteche
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


in realtà, non usano niente e nessuno, tranne «their full height», «tutta la loro altezza». Qui avete un senso impressionante di baldanzosa fiducia in sé, molto appropriato a queste strutture architettoniche. La descrizione vi colpisce non già per la felicità dell'immagine, ma perché delude le vostre attese .

Voi vi aspettate infatti che i grattacieli siano animati, magari in modo negativo, sgradevole, com'è di moda nella poesia. Il tono assente, distratto di questo «use / Their full height», che potrebbe far pensare a un'esibizione del sesso, sottintende invece che i grattacieli non agiscono verso l'esterno: presumibilmente a causa della loro cecità. La cecità, fateci caso, è a sua volta una forma di neutralità. In definitiva, voi sentite la tautologia di quest'aria e di questi edifici: un'equazione in cui la prima parte è irresponsabile rispetto alla seconda, come la seconda rispetto alla prima .

Qui, vedete, il poeta dipinge un paesaggio urbano, il profilo di New York, se vogliamo. In parte per i fini che questa poesia si propone, ma soprattutto per l'acutezza dello sguardo di Auden, abbiamo davanti a noi un "paysage moralisé" (o "démoralisé", in questo caso). L'aria è neutra sia per la qualità degli edifici che in essa si stagliano sia per le idee politiche di chi li ha costruiti e vi abita. Per contro, riflettendosi sulle loro finestre, l'aria li contagia con la propria qualità e li rende ciechi, neutri. Dopo tutto, ecco un'impresa di alta ingegneria, alla lettera: descrivere un grattacielo. L'unica soluzione felice che mi venga alla mente è quel famoso verso di García Lorca che in "Poeta a New York" parla della «spugna grigia». Auden vi offre qui un equivalente psicologico del postcubismo, perché in realtà «tutta l'altezza» dei grattacieli non proclama «il vigore dell'Uomo Collettivo», bensì la vastità di un'indifferenza che per questo tipo d'uomo è l'unico possibile stato emotivo. Tenete presente che Auden vede New York con gli occhi di chi vi è arrivato da poco, e tenete anche presente che la descrizione e l'enumerazione sono forme di cognizione, anzi di filosofia. Be', non c'è altro modo di spiegare la poesia epica .

Questo «vigore dell'Uomo Collettivo», un vigore inanimato, immobile, in uno stato di atterrita passività, è la principale preoccupazione di Auden, in tutta questa poesia e sicuramente in questa strofa. Senza dubbio egli apprezza la solidità degli Stati Uniti (Uomo Collettivo, suppongo, significa anche questo) nella cui aria neutra "... Each language pours its vain Competitive excuse..." (10) ma anche qui riconosce i segni di tutto ciò che ha reso possibile la tragedia. Questi versi avrebbero potuto benissimo essere scritti sull'altra sponda dell'Atlantico. Quando parla di «competitive excuse» Auden allude ai pretesti accampati per giustificare l'acquiescenza verso Herr Hitler e prende di mira, tra l'altro, il mondo degli affari; ma in queste due parole e poi nei versi "... Out of the mirror they stare, Imperialism's face And the international wrong" (11) si avverte una certa inerzia terminologica, riconducibile al periodo marxoniano (da Marx e Oxford) del nostro poeta, piuttosto che la convinzione di avere individuato i veri colpevoli.



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.