Il Cattivo fratello by Dean R. Koontz

Il Cattivo fratello by Dean R. Koontz

autore:Dean R. Koontz [Koontz, Dean R.]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Teenage boys, Stalking victims, Vision
ISBN: 9788882747343
editore: Sperling Paperback
pubblicato: 2004-07-15T20:11:53.102265+00:00


In aprile, Junior scoprì tre Bartholomew. Era pronto a commettere l'omicidio ma, indagando, venne a sapere che nessuno di questi tre individui aveva un figlio di nome Bartholomew, né aveva mai adottato un bambino.

In maggio trovò un altro Bartholomew. Ma non era quello giusto.

In ogni caso, Junior teneva una pratica per ogni persona, nel caso che, in seguito, l'istinto gli avesse detto che uno di quegli uomini era realmente il suo nemico mortale. Avrebbe potuto ammazzarli tutti, tanto per essere più sicuro, ma una strage di Bartholomew, anche se sparsi per diverse giurisdizioni, prima o poi avrebbe attratto l'attenzione della polizia.

Il 3 giugno trovò un altro inutile Bartholomew e, il sabato 25, accaddero due episodi particolarmente inquietanti. Accendendo la radio in cucina venne a sapere che Paperback Writer, ancora un'altra canzone dei Beatles, era salita al primo posto nella classifica delle vendite, e ricevette la telefonata da parte di una donna morta.

Tommy James e gli Shondells, dei bravi ragazzi americani, occupavano un posto molto più basso della classifica con una canzone - Hanky Panky - che, secondo Junior, era decisamente migliore di quella dei Beatles. A Junior dava veramente fastidio il fatto che i suoi compatrioti non sostenessero adeguatamente gli artisti locali. L'intera nazione sembrava ansiosa di consegnare la sua cultura agli stranieri.

Il telefono squillò alle tre e venti del pomeriggio, subito dopo che lui aveva spento la radio profondamente disgustato. Seduto al tavolo della colazione, con l'elenco telefonico di Oakland aperto di fronte a sé, invece di «Pronto», stava quasi per dire: «Trova il padre, uccidi il figlio».

«C'è Bartholomew?» domandò una donna.

Sbigottito, Junior non riuscì a rispondere.

«Mi scusi, dovrei parlare con Bartholomew», insisté educatamente la donna.

La sua voce era bassa, quasi un sussurro, e colma d'ansia; in altre circostanze, sarebbe stata sexy.

«Chi parla?» pretese di sapere Junior ma, in contrasto con quello che doveva essere un tono fermo, le parole gli uscirono troppo flebili, troppo stridule.

«Devo avvertire Bartholomew. Devo farlo assolutamente.»

«Chi parla?»

La linea sprofondò in un mare di silenzio. Ma la donna era ancora in ascolto. Junior sentiva la sua presenza, anche se sembrava si trovasse a una enorme profondità.

Rendendosi conto che correva il rischio di dire la cosa sbagliata, di autoincriminarsi, Junior serrò le mascelle e rimase in attesa.

Quando, alla fine, la sua interlocutrice riprese a parlare, la sua voce risonò lontanissima: «Vuole dire a Bartholomew...?»

Junior teneva il ricevitore premuto contro la testa con tanta forza che gli doleva l'orecchio.

Ancora più lontana: «Gli vuole dire.. ?»

«Dirgli che cosa?»

«Dirgli che Victoria ha telefonato per metterlo in guardia.»

Clic.

Se ne era andata.



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