Il coraggio del Buddha (Italian Edition) by Chodron Pema

autore:Chodron, Pema [Chodron, Pema]
La lingua: eng
Format: epub
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00

Capitolo 11.

Crescere nell’addestramento alla gioia

Per agevolare la comprensione, possiamo riassumere le quattro qualità illimitate in un’unica frase: “un cuore gentile”. Esercitatevi semplicemente ad avere un cuore gentile sempre e in ogni situazione.

— PATRUL RINPOCHE

Come far diventare gli insegnamenti qualcosa di concreto? Come scoprire nelle vite superorganizzate che conduciamo la nostra intrinseca chiarezza e compassione? Come sviluppare la fiducia nel fatto che l’apertura e maitri sono disponibili anche nei momenti più frenetici? Quando ci sentiamo esclusi, inadeguati o soli, possiamo assumere la prospettiva del guerriero e contattare bodhicitta?

Condividere il cuore è una pratica semplice che può essere usata in qualsiasi momento e in qualsiasi situazione. Amplia il nostro orizzonte e ci aiuta a ricordare la nostra interconnessione. È un esempio di tonglen a caldo, un metodo per aumentare la nostra capacità di gioire.

L’essenza di questa pratica è che quando ci imbattiamo nel dolore, respiriamo nel cuore riconoscendo che anche altri lo provano. È un modo per riconoscere quando ci stiamo chiudendo e per addestrarci ad aprirci. Quando ci imbattiamo in qualsiasi piacere o tenerezza, lo apprezziamo e gioiamo. Poi esprimiamo il desiderio che anche altri possano sperimentare questa delizia o questo sollievo. In poche parole, quando la vita è piacevole, pensate agli altri; quando la vita è un peso, pensate agli altri. Anche se questo fosse l’unico esercizio che ricordassimo di fare, gioverebbe comunque enormemente a noi e a tutti gli altri. È un modo per riportare qualsiasi cosa in cui ci imbattiamo sul sentiero del risveglio di bodhicitta.

Anche le cose più semplici possono fare da sostegno a questa pratica: un bel mattino, un buon pasto, una doccia. Benché nella nostra giornata ci siano molti di questi fuggevoli momenti ordinari, di solito li trascuriamo. Dimentichiamo quanta gioia ci possono dare. Quindi il primo passo è quello di fermarci per notare e apprezzare ciò che sta accadendo. Anche se questa fosse l’unica cosa che facciamo, sarebbe già rivoluzionaria. Poi pensiamo a qualcuno che sta soffrendo e gli auguriamo che possa provare un piacere simile per addolcire la sua vita.

Quando ci esercitiamo a dare in questo modo, non trascuriamo il nostro piacere. Se stiamo mangiando una fragola deliziosa, non pensiamo: “Oh, non dovrei godermela troppo. C’è gente che non ha nemmeno un tozzo di pane”. Apprezziamo completamente quel frutto squisito e poi ci auguriamo che Pete o Rita possano provare lo stesso piacere. Desideriamo che tutti coloro che stanno soffrendo possano sperimentare una tale delizia.

Anche un qualsiasi malessere può diventare la base per la pratica. Inspiriamo sapendo che il nostro dolore è condiviso; c’è gente in tutto il mondo che si sente esattamente come noi adesso. Questo semplice gesto è un seme di compassione verso di sé e verso gli altri. Se vogliamo, possiamo andare oltre. Possiamo augurarci che una persona in particolare o tutti gli esseri possano essere liberi dalla sofferenza e dalle sue cause. In questo modo, il mal di denti, l’insonnia, il divorzio, la paura che sperimentiamo diventano il nostro collegamento con tutta l’umanità.

Una donna mi ha scritto di come si è esercitata con il tormento quotidiano del traffico.

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