Il giardino degli eterni by Lauren DeStefano

Il giardino degli eterni by Lauren DeStefano

autore:Lauren DeStefano [DeStefano, Lauren]
La lingua: eng
Format: epub
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


Capitolo 13

Linden non immagina neanche che io mi sia procurata tutte queste ferite cercando di fuggire da lui.

«Gli ho detto che eri già in giardino quando è arrivata la tempesta», mi sussurra Jenna un pomeriggio mentre lui, con fare protettivo, dorme avvinghiato al mio braccio. «Ti ho vista uscire dalla finestra. Cosa volevi fare?»

«Non lo so», le rispondo. «Ma qualunque cosa fosse, non mi è riuscita».

Sembra che mi voglia abbracciare, ma non può perché stare stesa immobile è già abbastanza doloroso per me. «E ti ha creduto?», le chiedo.

«Il Governatore Linden sì, nonostante la finestra rotta; il Comandante Vaughn, non lo so. In cucina hanno detto tutti che eri in giardino prima dell’uragano, e che quando hai sentito l’allarme, stavi cercando di tornare indietro: forse l’hanno convinto».

«Hanno detto così?», ripeto.

Lei fa un sorrisino e mi mette i capelli dietro l’orecchio. «Mi sa che piaci a tutti, specialmente a Gabriel».

Gabriel! Mi tornano in mente i suoi occhi azzurri che si stagliano in quel putiferio, le sue braccia che si spalancano.

Mi ricordo di essergli caduta addosso e di essermi sentita al sicuro, prima che il mondo scomparisse nel nulla.

«È venuto a cercarmi», le spiego.

«Quasi tutti sono venuti a cercarti», dice lei. «Anche il Governatore Linden. È persino rimasto ferito da qualche ramo volante». Linden. Ferito, che dorme qui accanto. Col dito gli asciugo una goccia di sangue che gli cola dalle labbra spaccate.

«Pensavo che fossi morta», continua lei. «Quando Gabriel ti ha portato in cucina, sembrava che avessi tutte le ossa rotte».

«Più o meno».

«Cecily ha cominciato a urlare come un’ossessa, e ci sono voluti tre inservienti per riportarla in camera. Il Comandante le ha detto che, se non si calmava, rischiava di abortire, ma ovviamente sta bene. Sai com’è lei...».

«E Gabriel? Che gli è successo?», chiedo. Da quando mi sono risvegliata, non l’ho ancora visto, e ancora non capisco quanto tempo sia passato. Mi scuoto un po’ perché Linden borbotta qualcosa nel sonno. Mi strofina il viso sulla spalla e aspetto di vedere se apre gli occhi, ma il suo respiro resta profondo e regolare.

Jenna mi si avvicina con gli occhi improvvisamente molto seri: anche se stiamo parlando a bassa voce, vuole essere sicura che nessuno ci senta.

«Non so cosa stia succedendo tra voi due, ma stai attenta, ok? Penso che il Comandante Vaughn sospetti qualcosa».

Vaughn. Mi si gela il sangue solo a sentirlo nominare. Non ho parlato con nessuno di quello che mi ha detto su Rose, in parte perché i miei ricordi sono così confusi che non riesco a distinguere il sogno dalla realtà, ma anche perché ho paura di ciò che potrebbe fare. Mi sforzo di non pensarci.

Non so cosa dire a Jenna, per il semplice motivo che non so cosa stia succedendo tra me e Gabriel. Improvvisamente, riesco solo a pensare a come lui si irrigidisce quando c’è Vaughn nei paraggi: l’avrà minacciato? Cerco di deglutire, e ci riesco a fatica. «Ma sta bene?»

«Sta bene. Ha solo qualche graffietto. È anche stato qui un paio di volte, ma tu dormivi».



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