Il giocattolaio (Italian Edition) by Stefano Pastor

Il giocattolaio (Italian Edition) by Stefano Pastor

autore:Stefano Pastor [Pastor, Stefano]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: adulto, banco dei pegni, chitarra, corimal, esca, gabbia, giocattolaio, giocattoli, interrogazione, jon, maestra, magazzino, marco, massimo, mina, mostro, papà, peter, peter pan, preda, prigionieri, punizione, quartiere, scomparso, sospetto, speculazione, starlight, tortura, zio
editore: Fazi Editore
pubblicato: 2012-07-25T22:00:00+00:00


22

La macchina è piena, straripante di giocattoli. Alcuni Massimo è costretto a tenerli in braccio.

Non ha tentato di fuggire. Eppure nel negozio l’uomo l’ha lasciando andare, poteva girare a piacimento. In qualunque istante avrebbe potuto attraversare la porta e uscire in strada.

Però non l’ha fatto e si chiede in continuazione il perché. Per i giocattoli? No, non può essere quella la spiegazione. Per papà, perché gli ha dato fiducia, perché è perfetto, perché ci tiene davvero a lui. Perché lo sta a sentire.

Gli ha chiesto ogni cosa, si è informato di tutto quello che gli piace e di ciò che detesta. Ha davvero ascoltato ogni sua parola, non l’ha mai interrotto. Non hanno parlato dei suoi genitori, di loro non gli ha mai chiesto nulla, e questo per Massimo è solo un altro punto a favore. Del resto non esistono, è lui suo padre. Soltanto lui.

Era così anche con Marco? Questo si chiede, nei rari momenti di lucidità, ma subito sono offuscati dalle premure che gli riserva quel padre speciale. Sì, vuole qualcosa da lui ma non importa, in fondo è disposto a dare così tanto.

Non si è mai sentito così in tutta la sua vita. Speciale. Sì, quell’uomo, papà, lo fa sentire speciale, il bambino più fortunato del mondo. Arriva a sperare che quel momento magico non debba mai finire, che non sia tutta un’illusione.

Quando tornano a casa, l’uomo ferma l’auto davanti all’ingresso. Massimo si ritrova fuori, all’aria aperta, da solo e con le braccia cariche di giocattoli. L’uomo ha le mani occupate, anche lui è pieno di pacchi, e il cancello è spalancato.

Sono solo pochi metri, potrebbe ancora fuggire via, essere libero. L’uomo è impacciato, non farebbe in tempo a bloccarlo. Basterebbe così poco.

Ma cos’è la libertà? Essere libero di fare cosa, di tornare dallo zio? Di passare il resto della vita in uno sgabuzzino con un alcolizzato? Qual è il vero orrore, cos’è che lo spaventa di più?

«Massimo, aiutami, non riesco ad aprire la porta. Prendi tu la chiave».

Si scuote e accorre. «Sì, papà».

Gli fa strada, aiuta l’uomo a portare in casa tutti i suoi nuovi giochi. Poi è Massimo stesso a richiudere la porta a chiave e correre a consegnarla all’uomo.

Lui gli accarezza la testa. «Sei un figlio meraviglioso, Massimo».



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