Il gioco perfetto by Jaci Burton

Il gioco perfetto by Jaci Burton

autore:Jaci Burton [Burton, Jaci]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Fiction, Romance, General
ISBN: 9788865085196
Google: ELQVBAAAQBAJ
Amazon: 8865085193
editore: Leggereditore
pubblicato: 2014-01-01T23:00:00+00:00


11

Mick gocciolava di sudore ma rimase alle spalle del centrale, afferrò il pallone, indietreggiò di qualche passo, ignorando l’assalto, con lo sguardo fisso sul ricevitore da lui designato. Tre, due, uno... ora. Lanciò la palla e Rodney se la ritrovò fra le mani, pronto per scattare in avanti.

Non che si aspettasse un placcaggio: i suoi attaccanti erano i migliori e l’avrebbero protetto finché fosse rimasto nell’area di lancio.

L’allenatore Lewis fischiò ed entrò dalla linea laterale del campo, avvicinandoglisi.

«Il solito sangue freddo, Mick.»

Mick prese la bottiglia d’acqua che gli stava passando e butto giù un paio di sorsi, poi gliela restituì. «Grazie.»

«Con gli allenamenti fuori stagione hai messo su un po’ di muscoli. Il tuo tempismo è perfetto. Il braccio va bene?»

Mick annuì, ignorando la fitta alla spalla e il dolore a ogni singola giuntura del corpo. «A posto.»

Il coach gli diede una pacca sulla spalla. «Non ti ho mai visto allenarti così tanto.»

«Cerco solo di tenermi quei quarterback giovani e affamati lontani dal culo.»

L’allenatore rise. «Sai che dobbiamo reclutare giovani talenti. Ma non sono una minaccia per te. O comunque, non ancora.»

Non aveva importanza, perché Mick sapeva benissimo che sarebbe bastato un infortunio per essere rimpiazzato in campo. Aveva trent’anni e i minuti contati. Lanciò un’occhiata in direzione del bordo campo, dove Brad Samuelson e Coy Bowman se ne stavano in piedi con le lavagnette in mano. Conoscevano ogni schema e si allenavano ogni giorno. Erano pronti a scendere in campo e prendere il suo posto: due ragazzini desiderosi di diventare il nuovo quarterback professionista del momento. Ed erano pure bravi; un po’ inesperti, ma bravi. Il che significava che Mick doveva rimanere sempre in partita, se voleva continuare a vivere il proprio sogno ancora per qualche anno.

Non ancora, ragazzi. Ho ancora parecchi anni da giocare.

Finché fosse stato in salute.

Provarono degli schemi per altre due ore, poi andarono a fare la doccia. Quando Mick uscì dagli spogliatoi, Liz era lì ad aspettarlo, con indosso un completo grigio sexy e dei tacchi alti che sembravano in grado di provocare gravi danni alle parti intime di un uomo. La donna si staccò dal muro e gli si avvicinò.

«Speravi di adocchiare un po’ di carne nuda?» la prese in giro.

Lei alzò gli occhi al cielo e ribatté: «Se avessi voluto vedervi tutti nudi, sarei entrata.»

Ed era vero: non sarebbe stata la prima volta che si intrufolava negli spogliatoi per parlare con un cliente mentre facevano la doccia. La maggior parte dei ragazzi ormai si era abituata a vederla lì, sebbene i più giovani spalancassero ancora la bocca vedendola entrare. Era decisamente appariscente e sapeva di esserlo, e sfruttava la cosa a proprio vantaggio. Liz non aveva un briciolo di timidezza.

«Che succede?» domandò.

«Samuelson e Bowman oggi hanno fatto un buon allenamento.»

«Sì.» Si voltò e si diresse fuori dalla porta laterale per raggiungere l’auto. «E allora?»

«Ormai hai trent’anni, Mick. È tempo di concentrarsi di più sul gioco e meno su qualche donna con figlio a carico.»

L’uomo si fermò, si voltò e la guardò negli occhi. «La mia storia con Tara non è affar tuo.



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