Il guardiano del faro: La settima indagine di Erica Falck e Patrik Hedström by Camilla Läckberg

autore:Camilla Läckberg [Läckberg, Camilla]
La lingua: ita
Format: azw3, mobi, epub
editore: Marsilio
pubblicato: 2014-10-14T22:00:00+00:00

Fjällbacka 1871

Il pastore, alto e robusto, prese la mano tesa di Karl e si lasciò aiutare a salire sul pontile. Emelie gli fece una riverenza, intimidita. Non era mai andata alla funzione nella chiesa in paese e, con le guance rosse, sperava che il pastore non pensasse che dipendesse da scarsa volontà e fede da parte sua.

«Un posto solitario, questo. Però bellissimo» esordì il pastore. «Sbaglio o abita qui anche qualcun altro?»

«Sì, Julian» rispose Karl. «È su al faro. Ma se volete vado a chiamarlo.»

«Sì, grazie.» Si avviò di propria iniziativa verso la casa. «Visto che sono venuto fino a qui, tanto vale che incontri tutti gli abitanti.» Rise e aprì la porta a Emelie mentre Karl andava verso il faro.

«Che bella casa pulita» disse il pastore guardandosi intorno.

«Oh, è molto semplice, non c’è proprio niente da vedere.» Emelie si accorse di aver nascosto le mani nel grembiule. Erano ridotte malissimo a forza di strofinare e lavare, ma non poteva negare che quelle parole di apprezzamento le avevano fatto piacere.

«Non si deve disprezzare la semplicità. E a quanto vedo Karl deve ritenersi fortunato ad avere una così brava moglie.» Si sedette sulla panca della cucina.

Emelie era imbarazzata e, non sapendo cosa rispondere, mise il bricco sulla stufa.

«Posso offrirvi un caffè?» Cercò di farsi venire in mente se poteva accompagnarlo con qualcosa. C’erano solo i biscotti secchi che aveva fatto qualche giorno prima, ma trattandosi di una visita inaspettata non aveva alternative.

«A un caffè non dico mai di no» sorrise il pastore.

Emelie cominciò a rilassarsi un pochino. Non somigliava affatto al severo parroco della sua congregazione d’origine. Il solo pensiero di sedersi allo stesso tavolo del vecchio Berg le faceva tremare le ginocchia.

La porta si aprì ed entrò Karl, seguito da Julian, che aveva sul viso un’espressione vigile. Evitò lo sguardo del pastore.

«Ah, bene, ci siamo tutti.» Il visitatore stava ancora sorridendo, ma Julian strinse mollemente la mano che gli veniva tesa. Poi, insieme a Karl, si sedette di fronte al pastore, mentre Emelie metteva in tavola le tazze.

«State attento a non far stancare troppo vostra moglie, vero, adesso che è in questo stato benedetto? Tiene molto bene la casa, vedo. Sicuramente siete fiero di lei.»

Karl non rispose subito, ma dopo un po’ disse: «Sì, Emelie è brava.»

«Su, sedetevi, adesso.» Il pastore batté una mano sulla panca, accanto a sé.

Emelie ubbidì, ma non riuscì a fare a meno di fissare la tonaca nera e il collarino bianco. Mai in vita sua era stata così vicina a un pastore. Chiacchierare davanti a un caffè sarebbe stato impensabile per il vecchio Berg. Riempì le tazze con mani tremanti, lasciando la propria per ultima.

«Cosa vi ha portato dalle nostre parti? È un bel disturbo venire fin quaggiù» chiese Karl, e la domanda rimase sospesa nell’aria. Chissà cosa voleva in realtà?

«Be’, non siete stati molto assidui alle funzioni» disse il pastore, sorseggiando rumorosamente il caffè. Ci aveva messo tre zollette ed Emelie pensò che doveva essere dolcissimo.

«Sì, è vero, ma non è facile per noi venire fin là da qui.

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