Il Linguaggio Segreto Di Dante E Dei Fedeli D'Amore by Luigi Valli

Il Linguaggio Segreto Di Dante E Dei Fedeli D'Amore by Luigi Valli

autore:Luigi Valli [Valli, Luigi]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


6. Il ritorno a Beatrice

L’insistere su questo problema ci intratterrebbe troppo. Quel che importa c constatare che, per quanto possa essere durato questo che possiamo chiamare un periodo razionalistico della vita di Dante, questo periodo fu a un certo punto troncato da un appassionato, fervido ritorno a Beatrice, cioc alla Sapienza mistica amata nei primi anni.

Quando avvenne questo ritorno? La risposta a questa domanda si ricollega col problema della data degli ultimi capitoli della Vita Nuova e della redazione definitiva di essa. Se i capitoli della Vita Nuova, ove sono narrati la mirabile visione e il ritorno di Dante a Beatrice col proposito di dire di lei “cin che mai non fu detto d’alcuna”, sono scritti insieme agli altri capitoli, dobbiamo riconoscere che Dante dovette avere, dopo aver scritte le canzoni del Convivio (prima caduta nel razionalismo), una seconda caduta razionalistica nella quale scrisse la parte prosastica del Convivio. E “perche non ne pigli baldanza persona grossa”, osservo che la critica realistica deve ammettere in ogni modo, in questo caso, una ricaduta d’amore per la “Donna Gentile”, perche il Convivio che la celebra sarebbe stato scritto dopo il proposito di celebrare invece Beatrice. Se invece gli ultimi capitoli della Vita Nuova sono scritti a notevole distanza dai primi e sono stati aggiunti al “libello” in una seconda redazione (come pensa con molto fondamento il Pietrobono), essi significano il ritorno a Beatrice dopo tutta una parentesi razionalistica comprendente cose le canzoni come la prosa del Convivio e sarebbero stati scritti al momento in cui balena a Dante l’idea di glorificare la sua Beatrice in un’opera di poesia mistica: la Divina Commedia.

La Divina Commedia segna comunque l’abbandono della Donna Gentile che c la Filosofia e l’interruzione del Convivio. Di tutti gli argomenti con i quali si dimostra, per me incontrovertibilmente, che la Divina Commedia fu scritta negli ultimi anni della vita di Dante, il piu forte c questo, che colui che scriveva la “Commedia” non poteva perder tempo a scrivere il “Convivio”. Sono due stati d’animo talmente opposti, l’uno prevalentemente razionalistico e l’altro mistico e profetico, che sono tra loro incompatibili. Ma la Divina Commedia si ricongiunge direttamente, al di lr del Convivio, alla Vita Nuova, come torna a Beatrice al di lr della Donna Gentile che essa vuole ignorare, e che riappare non nominata come uno degli errori o degli sviamenti dei quali Beatrice rimprovera Dante.

In veritr Dante aveva creduto nel Convivio di poter rimediare ai mali del mondo con l’amore della Donna Gentile, con la Filosofia(517); nella Commedia s’appellava al miracolo che doveva venire da Dio. Nel Convivio, dietro la Donna Gentile, aveva ragionato e sillogizzato sulle tracce di Aristotele, di Averroc, di Boezio; nella Divina Commedia egli vola in una mistica visione, rapito con la sua donna e per la sua donna, che ha ora chiaramente il volto della Sapienza santa, fino a Dio. E quella sua Sapienza santa c quella sua donna che c morta e che soltanto in quanto c morta, come Rachele, pun portarlo a mirare gloriosamente nella faccia di Dio.



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